I deliri del No vax che ha aggredito Conte per la sua candidatura alle comunali: «Dall’ex premier un golpe bianco con lockdown»

«Mi sono dichiarato prigioniero politico tre giorni dopo la dichiarazione di chiusura totale», continua l’uomo che ha tirato uno schiaffo al leader pentastellato in visita a Massa

Nel suo profilo sul sito di “Massa insorge“, la lista per la quale si è candidato alle prossime comunali a Massa (Massa Carrara), Giulio Milani, l’uomo che oggi ha aggredito il presidente del M5s Giuseppe Conte, ricorda di aver fondato con altri genitori il così chiamato “Comitato provinciale dei genitori di libera scelta di Massa Carrara” per dare sostegno «alla lotta contro la legge Lorenzin e la discriminazione dei bambini in materia di obblighi vaccinali». Poche ore fa fingendo di voler stringere la mano all’ex premier Conte, in visita a Massa, in Toscana, il No Vax si avvicina tirando uno schiaffo al leader dei Cinque Stelle inveendo contro le misure anti Covid introdotte durante il governo gialloverde. «Infine è arrivato il marzo 2020 e il golpe bianco di Giuseppe Conte», si legge sempre nel profilo dell’aggressore, «appena ho preso coscienza di cosa avrebbe significato per la vita democratica, sociale, psicologica ed economica del Paese accettare il “lockdown totale” voluto dai 5 Stelle e dal Pd su imbeccata “internazionale”, ho pianto”». Il racconto di Milani va avanti: «Sono stato assalito dalle lacrime per tutto quello che avrebbero dovuto subire soprattutto i più giovani, i miei figli, e per la drammatica ‘rivoluzione dei palazzi’ in atto, di cui, da storico, ero in grado di pre-vedere la parabola, compreso l’ingresso in guerra». L’uomo prosegue parlando di lockdown e restrizioni: «Regole più irrazionali spacciate per scienza e un’intera classe di esperti venduta alle esigenze del potere, come emerge adesso dall’inchiesta di Bergamo. Una scelta criminale e tuttora impunita per assecondare i ‘social sentiments’ del popolo più anziano d’Europa e scavallare», spiega, «con questo atroce pretesto, i vincoli di bilancio voluti dalla Ue, ottenendo quei fondi di ristoro che oggi, col Pnrr, gli stessi criminali e la loro “opposizione sistemica” neanche sono capaci di spendere». Da questa interpretazione dei fatti deriva quello che Milani definisce il «crescendo» del suo «impegno civile»: «Mi sono dichiarato prigioniero politico tre giorni dopo la dichiarazione di lockdown totale, confinato in casa com’ero, l’attività lavorativa devastata, i figli reclusi come sonnambuli, la gente impazzita di terrore e all’improvviso incattivita, feroce, divisa su tutto e incapace di affrontare il senso della vita e della morte». E conclude: «Penso che nel 2020 abbiamo toccato il fondo della nostra civiltà».


Leggi anche: