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Pasta alle stelle, l’ombra della speculazione sull’aumento dei prezzi: pronta la task force della Guardia di Finanza

07 Maggio 2023 - 11:03 Redazione
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha già dato mandato di convocare la Commissione di allerta rapida

L’attuale congiuntura economica ha senza dubbio risentito degli scenari geopolitici mondiali. Ma non tutti gli aumenti nei beni di consumo sarebbero giustificati: sul fenomeno si allunga l’ombra della speculazione. Per questo motivo, scrive il Messaggero, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha dato mandato al Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, di convocare la Commissione di allerta rapida. Dopo il summit potrebbero scattare i controlli a tappeto della Guardia di Finanza, seguendo lo stesso copione di quanto avvenuto per il caro benzina. Il focus in particolare è sulla dinamica dei prezzi relativi al grano duro e alla pasta: mentre il primo scende, il secondo continua a salire.

I numeri

A spingere per l’attivazione della Gdf è, tra gli altri, la Coldiretti. Il presidente Ettore Prandini ha dichiarato al Messaggero: «È importante la convocazione della Commissione di allerta rapida per fare chiarezza, insieme al ministero della sovranità alimentare, sulle dinamiche dei prezzi dal campo alla tavola ed individuare eventuali pratiche sleali e speculazioni nella filiera della pasta sulle quali possa indagare al più presto la Guardia di finanza a garanzia degli agricoltori e dei consumatori». Per il momento la prima riunione è stata convocata giovedì prossimo, e sarà mirata ad analizzare i motivi per cui solo a marzo la pasta è costata il 17,5% in più rispetto allo stesso mese del 2022. E questo mentre il costo della materia prima e dell’energia sembra essersi stabilizzato, dopo l’impennata per lo scoppio della guerra in Ucraina. Assoutenti ha stilato la mappa ufficiale delle città italiane più care per la pasta: al primo posto c’è Ancona (2,44 euro al kg), mentre la più economica è Cosenza (1,48 euro al chilo). I rincari rispetto all’anno scorso, invece, sono stati registrati in diverse province della Toscana: il record spetta a Siena, dove un chilo di pasta sale da una media di 1,37 euro/al kg dello scorso anno ai 2,17 euro di oggi, con un aumento del 58,4%. Questi aumenti, ha spiegato il ministro Urso, «colpiscono i beni primari con effetti immediati sui consumi delle famiglie e principalmente dei ceti popolari».

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