Il figlio del “mentore” di Erdogan: «Chiuderemo tutte le associazioni Lgbtq per proteggere i giovani dall’omosessualità»

Il leader della formazione islamista Refah Partisi: «Proteggeremo la nostra gioventù da disastri come il deismo, l’ateismo e l’omosessualità e daremo loro il necessario sostegno spirituale e psicologico»

Il 14 maggio la Turchia torna al voto. E nel corso della campagna elettorale il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha più volte attaccato la comunità Lgbtqia+. E a fargli da eco sono arrivate anche le parole di Fatih Erbakan, leader della formazione islamista Refah Partisi che sostiene il presidente turco alle elezioni, e che in un messaggio trasmesso dalla tv di Stato turca Trt, ha dichiarato: «Chiuderemo completamente le associazioni Lgbtqia+. Proteggeremo la nostra gioventù da disastri come il deismo, l’ateismo e l’omosessualità e daremo loro il necessario sostegno spirituale e psicologico». Faith Erbakan è nipote di Necmettin Erbakan, il “mentore” dell’attuale presidente turco, e noto per essere stato l’ultimo primo ministro turco a essere forzato alle dimissioni dalle forze armate, in quanto ritenuto una minaccia per l’integrità delle istituzioni kemaliste.


Nell’eredità di Erbakan raccolta da Erdogan c’è l’idea della creazione di un partito di governo che, pur affondando le proprie radici nella tradizione islamica movimento Milli Gorus (la “Visione Nazionale”, ndr), tenta di non rimanere isolato e di aprirsi all’Occidente, in particolare verso l’Unione Europea e al libero mercato. Permangono le radici della tradizione islamica e l’idea che la Turchia debba recuperare la propria identità nazionale, con la “restaurazione” dei valori islamici nella società, nella cultura e nella politica. Nei giorni scorsi, lo stesso presidente Erdogan, dopo aver ripreso la propria attività dopo il malore avuto in diretta tv, a margine di un comizio a Giresun, sulle rive del Mar Nero, ha dichiarato: «Siamo contro la comunità Lgbtq+: la famiglia è sacra per noi perché una famiglia forte significa una nazione forte».


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