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La Camera approva la svolta nucleare. Il ministro Pichetto: «Inserirlo nel mix energetico nazionale»

Anche il Terzo polo vota a favore delle mozioni di maggioranza. L'accusa di Bonelli e Fratoianni: «Non si può sostenere la destra sul clima»

Il governo compie un altro passo verso il ritorno dell’energia nucleare in Italia. Oggi la Camera ha votato una serie di mozioni in materia energetica, con particolare riferimento all’energia atomica. Le novità più rilevanti sono quelle contenute nel documento unitario che porta la prima firma di Alessandro Cattaneo (Forza Italia) e unifica le richieste dei diversi partiti di maggioranza. La mozione impegna infatti il governo a «valutare in quali territori al di fuori dell’Italia la produzione di energia nucleare possa soddisfare il fabbisogno nazionale di energia». Non solo: il documento chiede all’esecutivo guidato da Giorgia Meloni di valutare «l’opportunità di inserire nel mix energetico nazionale anche il nucleare quale fonte alternativa e pulita per la produzione di energia». Il voto di oggi conferma dunque la volontà del governo di investire anche sul nucleare – e non solo sulle rinnovabili – per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050. «Ci confronteremo ora con i partner europei e valuteremo, con la massima attenzione, come inserirlo nel mix energetico nazionale dei prossimi decenni», ha commentato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.

Lo scontro in aula

L’energia nucleare rappresenta da anni uno dei tanti terreni di scontro tra i partiti in materia di politiche energetiche. Ciò su cui maggioranza e opposizione sembrano essere d’accordo è che il voto di oggi alla Camera rappresenta una svolta importante: per alcuni positiva, per altri meno. Il deputato Luca Squeri (FI) parla di «un voto storico, con cui il parlamento restituisce al governo, dopo quasi 40 anni dal referendum del 1987, la possibilità di impegnarsi sul nucleare». Mentre secondo il gruppo della Camera di Alleanza Verdi Sinistra, le mozioni approvate oggi «impegnano il governo a riportare il nucleare da fissione in Italia». I documenti presentati in aula in materia di nucleare hanno finito per dividere anche le opposizioni, con i deputati del Terzo Polo che hanno votato al fianco dei partiti di maggioranza. «A questa mozione così importante si è arrivati con il sostegno di Azione e Italia Viva, che hanno votato insieme alla destra per il ritorno del nucleare in Italia. Questo per noi è un fatto politicamente rilevante e rappresenta uno spartiacque, perché sulla politica energetica e sul clima non si può sostenere la destra», attaccano il portavoce dei Verdi Angelo Bonelli e il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni. Critico anche il deputato del Pd Diego Di Sanzo, secondo cui il ragionamento del governo sul nucleare procede «in modo approssimativo, confuso, senza una chiara strategia e senza aver fatto i conti con la pesante eredità del passato».

Cosa prevedono le mozioni approvate

Ma cosa prevede di preciso il voto di oggi alla camera? I punti toccati dai testi delle varie mozioni sono diversi. Innanzitutto, l’impegno a intensificare la ricerca sulla produzione di energia atomica e «partecipare attivamente in sede europea e internazionale a ogni opportuna iniziativa volta a incentivare lo sviluppo delle nuove tecnologie nucleari destinate alla produzione di energia». Per inserire l’energia atomica nel mix energetico italiano, la mozione chiede al governo anche di «favorire lo sviluppo di accordi e partnership» tra le società pubbliche italiane e le società che gestiscono la produzione nucleare. La Camera ha votato l’ok anche ad alcuni punti delle mozioni di minoranza. Tra questi, le richieste del Pd sul fronte dei rifiuti nucleari, che impegnano il governo a «concludere entro il 2023 il programma, già avviato, per l’individuazione di un sito unico per i rifiuti nucleari sia di intensità bassa e media sia, in fase intermedia, per gli stessi rifiuti ad alta intensità». Via libera anche alla richiesta dei deputati del Movimento 5 stelle, che insistono perché il governo fornisca «al parlamento un quadro puntuale circa la posizione che l’Italia intende assumere nel G7 di Hiroshima con riferimento al ruolo dell’energia nucleare nel mix energetico nazionale».

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