Trump condannato per aggressione sessuale e diffamazione: dovrà risarcire Jean Carroll per 5 milioni di dollari

Il verdetto della Corte di Manhattan per il caso del 1996. «Ma non fu stupro»

L’ex presidente Usa Donald Trump è stato condannato a pagare in tutto 5 milioni di dollari alla scrittrice Jean Carroll per averla prima aggredita sessualmente nei camerini di un grande magazzino nel 1996 e poi diffamata. È questo il verdetto deciso dalla giuria del processo civile di New York, che ha respinto la versione di un vero e proprio stupro, ridimensionando quanto accaduto a un’aggressione a sfondo sessuale. La diffamazione messa in atto dall’ex presidente degli Stati Uniti fa riferimento a un post che Trump fece sul suo social Truth nell’ottobre 2022 in cui definì le accuse della scrittrice una «farsa» e una «truffa». L’1 maggio un giudice di New York aveva respinto la richiesta di Trump di annullare il processo per stupro in questione. Mentre lo scorso 26 aprile la scrittrice ha dato la sua testimonianza al giudice. «Donal Trump mi ha violentata. Ha mentito e ha distrutto la mia reputazione, e io sono qui per cercare di riprendermi la vita», aveva detto.


La versione dei rispettivi avvocati

Ieri sera, 8 maggio, il dibattimento si era concluso con le arringhe dei rispettivi difensori. Joe Tacopina, l’avvocato del tycoon, aveva concluso sostenendo che la versione della scrittrice non era credibile e che Carroll e altre due sue amiche sentite come testimoni hanno colluso per inventare le accuse. Mentre, Roberta Kaplan, l’avvocata di Carrol, ha bollato Trump come un «bugiardo abituale» che ha «testimoniato contro sé stesso», affermando che Carroll non era il suo «tipo», salvo confonderla poi con l’ex moglie Marla Maples, e rivelando come tratta le donne nel famoso audio in cui si vanta di poter baciare e toccare le donne senza il loro consenso.


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