Corleone contro il figlio di Totò Riina: «Non ha mai rinnegato la mafia, lasci il paese»

Dopo aver finito di scontare una condanna di 8 anni e 10 mesi, e aver vissuto in Veneto e Abruzzo, lo scorso aprile Giuseppe salvatore Riina era tornato in Sicilia

Non ha mai preso le distanze da Cosa Nostra. È con questa motivazione che il Consiglio comunale di Corleone ha chiesto l’allontanamento di Giuseppe Salvatore Riina, figlio del boss Totò Riina, dal paese. Il 46enne, terzogenito del capo mafia, ha finito di scontare una condanna a 8 anni e 10 mesi per associazione mafiosa, riciclaggio ed estorsione e il 4 aprile scorso, dopo aver vissuto tra il Veneto e l’Abruzzo, è tornato a Corleone, da dove mancava dal 2017. Così l’assemblea cittadina, martedì 9 maggio, ha approvato un ordine del giorno per chiedere che l’uomo lasci il paese perché non ha mai rinnegato Cosa Nostra. «Corleone vuole smarcarsi dal passato di criminalità e malaffare», ha affermato il sindaco Nicolò Nicolosi, «allontanando anche concittadini sgraditi che mai hanno preso le distanze da azioni spregevoli dei boss. Per fortuna c’è tanta gente che si adopera ogni giorno per il riscatto di Corleone con il prezioso contributo delle forze dell’ordine, della scuola e dei cittadini onesti. Il rispetto delle regole e gli spazi di libertà conquistati sono ormai patrimonio della nostra comunità, non vogliamo che possano essere compromessi da presenze indesiderate. Per questo abbiamo chiesto un celere allontanamento da Corleone».


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