Fuortes si sfila dal San Carlo di Napoli: «Non ci sono le condizioni per la mia nomina a Sovrintendente»

Dopo le sue dimissioni da amministratore delegato Rai, il suo approdo al teatro lirico del capoluogo campano sembrava vicino

Carlo Fuortes, a pochi giorni dall’addio alla Rai, si dice indisponibile a una sua possibile nomina come sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli. Il suo sembrava essere un approdo annunciato, dopo la reazione a catena innescata dal governo Meloni. Nel consiglio dei ministri di giovedì 4 maggio infatti è stato approvato il testo che introduce il limite di età a 70 anni per i direttori delle fondazioni lirico-sinfoniche. L’attuale sovrintendente del San Carlo, Stéphane Lissner, 70 anni lo scorso gennaio, sarebbe stato così costretto a lasciare, liberando la casella di amministratore delegato Rai occupata da Fuortes che, secondo le indiscrezioni, avrebbe dovuto prendere il posto di Lissner. Quando, quattro giorni più tardi, Fuortes si è effettivamente dimesso da ad della tv pubblica, tutto sembrava già deciso. E invece è stato il dirigente stesso a voler dissipare ogni dubbio: «Non ci sono le condizioni per la mia nomina al San Carlo».


Le ragioni di Fuortes

«Sarebbe per me un piacere e un onore straordinario poter guidare il San Carlo di Napoli e contribuire ad arricchire la grandiosa storia artistica e musicale del teatro più antico e più bello del mondo», chiarisce subito l’ex ad Rai, «ma un teatro come il San Carlo […] va trattato con l’attenzione e il rispetto che si deve a una grande istituzione pubblica. E, di riflesso, il sovrintendente che la guida deve avere un sostegno largo e condiviso da parte di tutta la collettività, che è la vera proprietaria del teatro e alla quale bisogna rispondere». Secondo Fuortes, quel sostegno è venuto a mancare nel momento in cui intorno alla sua nomina sono iniziate a circolare anticipazioni e indiscrezioni. «Ho diretto e amministrato in passato diversi teatri d’opera in Italia e so perfettamente quanto sia fondamentale avere una piena legittimazione sociale per svolgere nel migliore dei modi il ruolo, molto complesso, di sovrintendente», ha aggiunto, «la nomina del sovrintendente del San Carlo non può in alcun modo subire distorsioni, essere o apparire di parte, come invece le cronache cittadine e nazionali delle ultime settimane evidenziano in modo inequivocabile. Data questa situazione, non ci sono a mio avviso le condizioni per ricoprire il ruolo di sovrintendente del Teatro San Carlo».


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