Brescia, la coppia che ha nascosto 15 milioni di euro in giardino condannata a 4 anni di carcere

I soldi ritrovati lo scorso autunno dalla guardia di finanza fanno parte di un maxi schema di evasione fiscale. Condannati anche il figlio e la cognata

Sono stati condannati a quattro anni di carcere Giuliano Rossini e Silvia Fornari, la coppia che aveva sotterrato nel giardino di casa – a Gussago, nel Bresciano – 15 milioni di euro. Secondo gli inquirenti, quei soldi erano frutto di evasione fiscale nell’ambito di una maxi frode da mezzo miliardo di euro e da 90 milioni di euro di fatture per operazioni inesistenti. Il processo di primo grado, che si è celebrato ieri a Brescia con rito abbreviato, ha visto la condanna anche del figlio 22enne e della cognata a 3 anni, 10 mesi e 20 giorni. Le pene decise dal giudice sono più che dimezzate rispetto alle richieste del pm Claudia Passalacqua, che aveva chiesto 9 anni di reclusione per i due coniugi e 6 anni per figlio e cognata. Rossini è finito in carcere lo scorso autunno con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata a una frode fiscale milionaria, mentre la moglie si trova ai domiciliari.


Le indagini

L’arresto per i due è scattato al termine di un’operazione della guardia di finanza e dei carabinieri, che avevano dissotterrato in pochi giorni 11 milioni di euro di banconote in un terreno vicino alla loro abitazione. Poco più tardi, erano saltati fuori altri due tesoretti: uno da 1,6 milioni nascosto in un sottotetto e un altro da 2 milioni nell’appartamento del figlio. Un maxi giro di evasione fiscale che la coppia avrebbe allargato anche ad altri parenti, come dimostrano le condanne del 22enne e della cognata. Secondo i pm, quel tesoro non è altro che il risultato di una montagna di “nero” accumulato da bonifici di società fittizie che si giravano soldi tra conti correnti provenienti da ogni parte del mondo: Hong Kong, Polonia, Romania, Slovacchia. Rossini, tuttora in carcere, si è difeso dicendo di essere finito in un sistema più grande di lui e dal quale non riusciva più a uscire. Secondo i pm, sarebbero circa 70 le persone coinvolte nel maxi schema di evasione fiscale: imprenditori, faccendieri, prestanome. Fra di loro, sono in 7 ad aver scelto il rito abbreviato: due hanno patteggiato, gli altri cinque hanno riportato condanne dimezzate rispetto alle richieste del pm.


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