Roma, torna l’allarme peste suina: scatta un nuovo giro di controlli delle Asl

Le carcasse di due cinghiali ritrovate nella riserva dell’Insugherata e a Casal del Marmo sono risultate positive alla Psa

A Roma torna l’allarme peste suina. Nel parco dell’Insugherata e a Casal del Marmo, nella periferia Nord della capitale, sono state trovate le carcasse di due cinghiali. I loro corpi – rivela oggi Il Messaggero – sono stati portati nel laboratorio delle Asl, che hanno confermato ciò che si temeva: entrambi sono risultati positivi alla Psa, la Peste suina africana. Si tratta di una malattia letale nel 98% dei casi, altamente infettiva per cinghiali e suini, ma non trasmissibile all’uomo. Il ritrovamento dei due cinghiali ha fatto riscattare l’allarme Psa a Roma, mentre sono in corso le indagini epidemiologiche su un terzo animale morto, ritrovato in un parco nella zona Tomba di Nerone, poco distante dall’Insugherata. Il primo caso di peste suina africana è stato registrato lo scorso maggio a Roma. Un’epidemia che pare possa essere partita dalla Liguria, salvo poi allargarsi al Piemonte e al Lazio.


Il piano delle Asl

Prima dei due cinghiali ritrovati ieri, l’ultimo caso accertato di Psa nella capitale risaliva allo scorso settembre. Immediata la risposta del ministero della Salute, che ha convocato un primo tavolo di lavoro, e della Regione Lazio, che ha riattivato l’Unità di crisi. Ora i responsabili delle Asl dovranno procedere con un nuovo giro di analisi nelle zone a rischio, ossia nei 125 chilometri di «zona rossa» tra la riserva dell’Insugherata e il parco di Veio. A inizio settimana potrebbero essere annunciate nuove misure di contenimento. L’obiettivo del neo commissario straordinario alla Psa, Vincenzo Caputo, è di evitare un nuovo colpo alle aziende agricole laziali, che già hanno perso 10 milioni di euro lo scorso anno a causa dell’epidemia. Nel frattempo, il piano di depopolamento stenta a decollare. Dall’inizio dell’emergenza, spiega Il Messaggero, sono stati abbattuti 300 esemplari di cinghiali, a fronte dei 50mila che l’ex giunta regionale di Nicola Zingaretti aveva annunciato di voler abbattere.


Credits foto: ANSA/Luca Zennaro

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