Fabio Fazio addio alla Rai, è ufficiale: dal prossimo autunno a Discovery, via anche Luciana Littizzetto

Un addio atteso dopo le dimissioni polemiche di Carlo Fuortes

L’addio annunciato da settimane di indiscrezioni diventa realtà. Fabio Fazio lascia la Rai e passa a Warner Bros Discovery. Un accordo blindato per quattro anni che vedrà il debutto del noto conduttore sul canale Nove già dal prossimo autunno. «Nelle prossime settimane saranno annunciati i progetti che lo vedranno coinvolto e il ruolo che avrà, grazie al suo talento e alla sua esperienza, nello sviluppo in Italia del nostro gruppo», annuncia la società in una nota. A seguire Fazio c’è anche la sua sodale Luciana Littizzetto, spalla comica del conduttore da diversi anni. La tv pubblica si priva così di due dei suoi volti più popolari, amatissimi insieme soprattuto nel programma di Rai 3 Che tempo che fa. Soddisfatta la Warner Bros, che ha annunciato con entusiasmo l’arrivo di «un fuoriclasse come Fabio Fazio». Alessandro Araimo di Discovery commenta: «Il nostro impegno è da sempre quello di attrarre i migliori talenti e l’arrivo di Fabio e Luciana nel nostro gruppo è la miglior conferma possibile. Siamo impazienti di iniziare a lavorare insieme».


Un addio atteso

Il loro è un addio atteso, considerate le recenti dimissioni polemiche di Carlo Fuortes alla Rai, da cui nei giorni scorsi è partito il conto alla rovescia per l’occupazione dell’azienda da parte del governo Meloni. Ora, a rischio ci sono anche Lucia Annunziata, Marco Damilano e Amadeus. L’addio di Fuortes, la cui permanenza in carica era ormai da mesi nel mirino del governo, è arrivato lo scorso 8 maggio con una serie di dichiarazioni che gli hanno permesso di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. «Dall’inizio del 2023 sulla carica da me ricoperta e sulla mia persona si è aperto uno scontro politico che contribuisce a indebolire la Rai e il Servizio pubblico», ha dichiarato l’ex amministratore delegato Rai seppur rivendicando gli obiettivi raggiunti. «Ho anche registrato all’interno del Consiglio di amministrazione della Rai il venir meno dell’atteggiamento costruttivo che lo aveva caratterizzato».


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