Zelensky prosegue il tour delle Capitali, dopo Roma e Berlino atteso a Parigi: «Ultime visite, poi lanceremo la controffensiva»

Il presidente ucraino è arrivato ad Aquisgrana per partecipare alla cerimonia di consegna del premio Carlo Magno. Presente anche von der Leyen: «Al fianco di Kiev fino all’impossibile»

«Ancora qualche visita in Occidente, poi lanceremo la controffensiva». È quanto ha dichiarato Volodymyr Zelensky a Berlino, dove in mattinata ha incontrato il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Al centro del bilaterale, il sostegno (militare) della Germania. Quest’ultima ha infatti stanziato un ulteriore pacchetto dal valori di 2,7 miliardi di euro. «È il secondo Paese dopo gli Stati Uniti per la misura degli aiuti militari. Con il pacchetto di aiuti abbiamo la possibilità di proteggerci e di difenderci», ha detto il presidente ucraino che, durante la conferenza stampa, ha fatto sapere che la seconda parte dei colloqui si sarebbe concentrata sugli aerei di guerra. «Lavoriamo a formare una coalizione di combattimento con i caccia. Mi rivolgerò ai tedeschi per chiedere alla Germania di farne parte», ha annunciato in conferenza stampa. Per Zelensky la leadership di Scholz è fondamentale: «Con lui c’è la chance di rendere più sicuro il mondo. Più la Germania assume la leadership, più speranze ci sono per la pace», ha concluso prima di lasciare Berlino alla volta di Aquisgrana per partecipare alla cerimonia di consegna del Karlspreis, il premio Carlo Magno. Era stato il cancelliere Scholz ad annunciare in mattinata che dopo la bilaterale a Berlino e l’incontro del presidente ucraino con il gabinetto di sicurezza sarebbero «volati insieme» a Zelensky nella città del Nordreno-Westfalia. Dopo le tappe di Roma e in Germania tra Berlino e Aquisgrana , il leader di Kiev – riporta France Presse – sarà stasera a Parigi per incontrare il presidente francese Emmanuel Macron


Von der Leyen: «Al fianco di Kiev fino all’impossibile»

Presente nella città del Nordreno-Westfalia, anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha ribadito la vicinanza «fino all’impossibile» nei confronti del Paese invaso. «Con il premio di oggi – ha detto Von der Leyen – inviamo un messaggio chiaro: siamo al fianco del presidente Volodymyr Zelensky. Siamo con il popolo ucraino. Siamo al loro fianco finché, insieme, non raggiungeremo l’impossibile». La presidente della Commissione ha precisato, inoltre, che l’Unione europea è «fermamente al loro fianco. Non parlo solo delle decine di miliardi di euro di sostegno, delle sanzioni a tappeto, o delle armi che abbiamo promesso e consegnato. Mi riferisco anche di accompagnare l’Ucraina nel suo cammino verso l’Unione. L’Ucraina si batte per i nostri valori», ha concluso. Sullo stesso tono il commento del cancelliere, Olaf Scholz, secondo cui «l’Ucraina è parte della nostra famiglia europea. Questo lo hanno sottolineato il presidente francese Emmanuel Macron, l’ex premier italiano Mario Draghi, il presidente rumeno Klaus Johannis ed io, un anno fa insieme a Kiev. E noi ci riconosciamo tutti in questa affermazione», ha concluso durante il suo intervento. 


Scholz: «La Russia deve ritirarsi»

Dal canto suo, il cancelliere tedesco riconosce che anche se «l’Ucraina vuole la pace, non si può congelare il conflitto». E ribadisce che la Russia deve prima di tutto ritirare le sue truppe e rispondere dei suoi atti. Oltre a sottolineare nuovamente che la Germania «sosterrà Kiev finché sarà necessario» e che gli aiuti proseguiranno anche nei prossimi anni. Poi la solidarietà al popolo ucraino: «Di fronte all’orrore, alla palese ingiustizia, vi siamo sempre più vicini».

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