Lavagna (Genova), la casetta sull’albero per il Comune è un abuso edilizio: «Va demolita»

Il “costruttore” ha fatto ricorso affinché la decisione in merito all’abbattimento sia annullata

La casetta sull’albero costruita senza autorizzazione è un «abuso edilizio» poiché «abitabile». Per questo motivo, secondo il comune di Lavagna, un piccolo comune nella città metropolitana di Genova, va «demolita». È la decisione del Municipio della città ligure, dove un uomo – che ha costruito l’immobile per fare giocare i propri bambini – ha fatto ricorso affinché sia annullata la decisione in merito all’abbattimento. La costruzione in questione è stata realizzata su una palma nel giardino dell’abitazione dello stesso. L’ampio diametro del tronco era diventato la base su cui era stata costruita la struttura, realizzata – spiega l’avvocata Giuliana Brambilla, citata da Genova Today – «unicamente per far giocare i suoi bambini e quelli degli amici». Agli atti risulta che la casetta sia stata «realizzata in economia dal ricorrente e da esso qualificata come opera edilizia libera», ovvero tutti quegli arredi da giardino che non richiedono di un’approvazione comunale. Nella relazione delle forze dell’ordine, viene così descritta: «La costruzione si sviluppa su due livelli: al piano inferiore è situato un terrazzino ad un’altezza di 2 metri circa dal suolo; al piano superiore, raggiungibile con apposita scala a pioli, si trova un vano chiuso avente una superficie di circa 4 metri quadri, dotato di tre finestre, tavolo, sedie e impianto elettrico». Tuttavia, per il Tar della Liguria la definizione di edilizia libera non contempla il caso in esame. Per i giudici, infatti, “l’immobile” «costituisce un vero e proprio manufatto» e la stanza più grande viene definita «vano abitabile». In più «è stata costruita in zona rossa perché area esondabile del comune» e – scrive Repubblica – realizzata senza le autorizzazioni in materia di strutture portanti.


Immagine copertina: foto d’archivio


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