Emergenza Emilia-Romagna, il governo convoca il Cdm per martedì 23 maggio

Ieri l’attacco dei parlamentari del M5s: «I cittadini emiliani e romagnoli hanno bisogno di risposte adesso. Il governo istituisca subito una task force»

È stato convocato per martedì 23 maggio, alle ore 11, il Consiglio dei ministri dedicato in larga parte ai primi provvedimenti urgenti relativi alla grave alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna. Tra i punti all’ordine del giorno c’è la rimodulazione dell’ordinanza della Protezione civile, per estendere il perimetro dell’area interessata dalla dichiarazione dello stato di emergenza. Ma ci sarà anche il tanto atteso decreto-legge con i primi stanziamenti e la sospensione o proroga dei termini fiscali, contributivi, giudiziari e di altro tipo. Al termine del Cdm, fa sapere Palazzo Chigi con una nota, la premier Giorgia Meloni e i ministri competenti incontreranno il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, accompagnato da alcuni rappresentanti delle parti sociali della regione. La convocazione del Consiglio dei ministri della prossima settimana arriva dopo qualche giorno di polemica da parte dei partiti di opposizione.


Ieri il Movimento 5 stelle aveva chiesto al governo di convocare al più presto un cdm, anche a costo di farlo senza la premier, impegnata in questi giorni al G7 di Hiroshima, in Giappone. «Apprendiamo che il ministro Lollobrigida ha motivato la scelta di rinviare il Cdm sull’emergenza che sta colpendo l’Emilia-Romagna a martedì prossimo sostenendo che non è ancora possibile quantificare i danni con esattezza. E se il maltempo dovesse proseguire? Servirà un altro rinvio?», si chiedono in una nota congiunta deputati e senatori dell’M5s in Commissione Agricoltura. «Bene gli aiuti immediati e la sospensione dei pagamenti, ma non basta – aggiungono i parlamentari -. I cittadini emiliani e romagnoli hanno bisogno di risposte adesso. Il governo istituisca una task force per verificare i danni coinvolgendo tutti gli enti locali, gli stakeholder, le associazioni di categoria. Non c’è tempo da perdere». Più cauta la linea del Pd, che ha invitato il governo ad agire al più presto ma ha assicurato massima disponibilità a collaborare. «Il Partito democratico solleciterà il governo per varare al più presto un decreto d’urgenza che ci impegniamo a sostenere di comune accordo con tutte le forze politiche, senza distinzione di colore politico», ha fatto sapere ieri il Nazareno.


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