Roma, il ritorno di Albino Ruberti a 9 mesi dalle minacce di morte: l’ex capo di gabinetto di Gualtieri nominato ai vertici Acea

Il dirigente Pd diventerà vicepresidente della società Acea Ato 2. Ne dà notizia “Il Foglio”

È finito l’esilio politico-amministrativo per Albino Ruberti. Il dirigente Pd ed ex capo di gabinetto del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, dimessosi la scorsa estate dopo essere stato ripreso in un video in cui minacciava di morte ignoti rivali, è stato infatti indicato dalla Città metropolitana di Roma come vicepresidente della società Acea Ato 2. Ne dà notizia l’edizione online del Foglio, lo stesso quotidiano che pubblicò il video del “Ruberti furioso” lo scorso 19 agosto. L’ex uomo forte del Campidoglio si occuperà dunque nella nuova veste, con incarichi manageriali, della rete idrica della Capitale e della provincia per la società mista pubblico-privata. Una nomina, fa notare Il Foglio, che arriva di fatto da Gualtieri stesso, considerato che il sindaco di Roma è anche quello della Città metropolitana. L’inchiesta a suo carico della Procura di Frosinone legata a quelle inquietanti minacce di morte, d’altro canto, sarebbe indirizzata verso l’archiviazione. 


L’aggressione verbale della scorsa estate

«Io li ammazzo. Devono venire a chiede scusa per quello che mi hanno chiesto. A me non me dicono “io me te compro”». Così urlava Ruberti nel video intercettato e reso pubblico lo scorso agosto. Al telefono in strada a Frosinone, l’allora capo di gabinetto di Gualtieri inveiva contro due uomini, qualificati come “Vladimiro” e “Adriano”, per screzi avuti non meglio precisati. «Do cinque minuti pe veni’ a chiedeme scusa in ginocchio. Se devono inginocchia’ davanti. Altrimenti io lo scrivo a tutti quello che sti pezzi de… mi hanno detto… Io gli sparo, li ammazzo», si sentiva dire a Ruberti nel filmato lanciato. Tra i presenti alla scena c’era anche Francesco De Angelis, ex assessore regionale e già europarlamentare del Pd, che sarebbe il fratello dell’uomo con cui Ruberti discuteva fuori di sé, Vladimiro.

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