«Troppi “Angeli del fango”, non venite qui per ora: è pericoloso», l’appello del prefetto di Ravenna

Sindaci e prefetto di Ravenna chiedono ai volontari intenzionati a raggiungere la zona colpita dall’alluvione di restare a casa. Il rischio è di ostacolare «anche se involontariamente» il lavoro della Protezione civile

Rischiano di essere troppi i volontari che continuano ad arrivare nel Ravennate, tra le zone più colpite dall’alluvione dei giorni scorsi in Emilia Romagna. Troppi al punto che paradossalmente rischiano di ostacolare il lavoro dei già numerosi operatori della Protezione civile che stanno lavorando incessantemente per mettere in sicurezza quei luoghi. Per questo è partito un appello da parte del prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, che assieme a tutti i sindaci della provincia di Ravenna chiedono di evitare di mettersi in viaggio da fuori zona. Inevitabile per il prefetto rivolgere a chi vuole dare una mano «il più sincero apprezzamento per il grande sentimento di solidarietà che sta animando tantissimi volontari “angeli del fango”» che arrivano soprattutto nel fine settimana. A loro però l’invito è «a non mettersi in movimento in questi giorni, nei quali – spiega il prefetto – sono ancora all’opera moltissimi uomini e mezzi della Protezione civile, che potrebbero essere, seppure involontariamente, intralciati nel loro operato, con conseguente pregiudizio del buon esito delle attività in corso ed anche a tutela della loro incolumità e di quella degli altri».


Il rischio è anche che chi vuole raggiungere la provincia di Ravenna, debba avventurarsi per strade ancora poco sicure, che per il momento non sarebbero in grado di «sopportare l’intenso volume di traffico che in questi giorni sta intasando tutte le arterie – aggiunge il prefetto – in quanto numerosi mezzi di soccorso e d’opera sono impegnati nei lavori di ripristino delle rotture arginali e delle infrastrutture primarie e secondarie danneggiate». Ci sarà «tempo e modo» per dare una mano, spiegano sindaci e prefettura, ma per ora la cosa è migliore è restare a casa.


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