Erdogan festeggia la vittoria su un bus scoperto: «Ora inizia il “secolo della Turchia”» – Il video

Niente fair play nei confronti dell’avversario Kilicdaroglu: «Bye, bye, bye Kemal», ha detto il presidente rieletto

Fuochi d’artificio, caroselli di auto, addirittura colpi di pistola sparati nel distretto di Fatih, uno dei quartieri più conservatori di Istanbul: è una sorta di festa diffusa quella dei sostenitori di Recep Tayyip Erdogan, nella città più grande della Turchia. Il presidente uscente è stato rieletto al ballottaggio contro lo sfidante Kemal Kilicdaroglu. Quando, la sera del 28 maggio, il risultato è diventato definitivo, Erdogan è salito a bordo di un autobus scoperto, usato durante la campagna elettorale. Fuori dalla sua casa a Istanbul, ha aizzato la folla: «Ringrazio ogni membro della nostra Nazione per avermi affidato la responsabilità di governare questo Paese, ancora una volta, per i prossimi cinque anni. L’unico vincitore di oggi è la Turchia». Niente fair play nei confronti dello sconfitto. Azni, Erdogan l’ha ridicolizzato al microfono: «Bye, bye, bye Kemal». Durante il passaggio su Kilicdaroglu, si sono sollevati i fischi dalla calca radunatasi intorno all’autobus. Non è l’unico aspetto discutibile del discorso della vittoria. Erdogan avrebbe rivolto un attacco ai diritti delle persone lgbtqi+, accusando anche i partiti di opposizione di difenderne i diritti: «Nella nostra cultura la famiglia è sacra, strangoleremo chiunque osi toccarla».


Erdogan ha ottenuto circa il 52% dei voti, che hanno sancito l’inizio del suo terzo mandato. Ieri, 27 maggio, invitando i cittadini a recarsi ai seggi, il leader del Partito della giustizia e dello sviluppo aveva twittato: «Diamo inizio al “secolo della Turchia” con il nostro voto». Oggi ha fatto di nuovo ricorso a questa espressione: «Con la nostra vittoria si sono aperte le porte del “secolo della Turchia”». Poi, il neoeletto, con al fianco la moglie Emine, ha promesso: «Continueremo a lavorare duro, saremo all’altezza della fiducia che ci avete dato. Ma oggi scriviamo ancora una volta la nostra storia». Il ballottaggio ha determinato sì la vittoria del presidente uscente, ma il distacco di pochi punti percentuali è la fotografia di un Paese diviso in due. Il primo ballottaggio da quando Erdogan è sceso in campo in questo genere di tornata. Sono due decenni ormai, prima da premier e poi da presidente, che Erdogan governa il Paese. Resterà in carica fino al 2028 e i suoi contestatori temono che possa dare il colpo di grazia all’impianto laico, secolare e repubblicano voluto da Mustafa Kemal Ataturk, padre della patria, nel secolo scorso.


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