Ballottaggi, il centrodestra vince ad Ancona, Massa, Pisa, Siena e Brindisi, il centrosinistra conquista Vicenza. E il “cane sciolto” Bandecchi trionfa a Terni

Il centrodestra prende l’unico capoluogo di Regione al voto (Ancona) con Daniele Silvetti. La sinistra ribalta il dato uscente solo a Vicenza

Si sono chiuse alle 15 le urne per la seconda tornata delle elezioni comunali di questa primavera. E nell’arco di un’ora e mezza i risultati sono stati chiari: il risultato più clamoroso è quello di Ancona, dove – invertendo una tradizione più che consolidata – vince il candidato di centrodestra Daniele Silvetti con il 51,7% dei voti. Ma la destra vince anche a Massa, Pisa, Siena e Brindisi mentre il centrosinistra vince solo a Vicenza, se si guarda ai soli 7 capoluoghi al ballottaggio. Complessivamente hanno votato 41 comuni in Regioni a statuto ordinario, oltre a 128 comuni in Sicilia (incluse Siracusa, Ragusa, Trapani e Catania) e 39 in Sardegna. L’affluenza è stata complessivamente molto bassa e si è fermata in media al 51,2%. Ieri sera alle 23 era stata del 37,5%.


Le sfide

Le sfide erano interessanti, alcune anche con qualche piccola valenza generale: Ancona è probabilmente quella che sorprende di più. La storica amministrazione di centrosinistra – la candidata era Ida Simonella, ex assessore – è stata “espugnata” da Daniele Silvetti. Proprio ad Ancona la premier Giorgia Meloni ha spinto la campagna elettorale, partecipando personalmente alla campagna elettorale. L’unica città che passa dalla destra alla sinistra è Vicenza: il sindaco uscente, Francesco Rucco, al primo turno era già stato superato dal giovane Giacomo Possamai che poi ha vinto con il 50,5% degli scrutini. Non hanno riservato sorprese i tre capoluoghi toscani. A Pisa il sindaco uscente Michele Conti al primo turno si era fermato ad un soffio dalla riconferma ed è poi riuscito a confermare la vittoria. Massa e Siena erano più in bilico, sebbene l’amministrazione uscente fosse per entrambi di centrosinistra. C’è poi la particolarità di Terni, comune piccolo per carità, ma dove l’outsider Stefano Bandecchi è riuscito a smentire i pronostici e piazzarsi ai ballottaggi, per poi vincere. A Brindisi il candidato di centrodestra, Pino Marchionna, era dato per favorito ed ha confermato i pronostici.


Il voto in Sicilia

Sono 128 i Comuni siciliani chiamati a rinnovare i Consigli comunali. Di questi, solo 15 centri superano i 15 mila abitanti: nel caso in cui nessuno dei candidati ottenga la maggioranza, i ballottaggi si celebreranno l’11 e il 12 giugno. A Catania, la coalizione di centrodestra ha eletto Enrico Trantino sindaco, che ha già ricevuto gli auguri dello sfidante sconfitto Caserta. A Trapani invece è quasi certa la rielezione di Tranchida, sostenuto da una decina di liste, alcune con candidati di Pd e Lega – non un inedito in questa tornata. Tranchida avrebbe più del 40 per cento delle preferenze necessarie per non andare al secondo turno. Il Pd è addirittura fuori dal ballottaggio a Siracusa, che sosteneva Renata Giunta insieme ai 5 Stelle: a vedersela al secondo turno sarà il candidato di centrodestra Messina e quello del Terzo Polo, l’uscente Italia. Viene rieletto a Ragusa Giuseppe Cassì, sostenuto da cinque liste civiche: con circa metà delle sezioni scrutinate e oltre il 60 per cento dei consensi, gli altri candidati gli hanno già riconosciuto la vittoria.

L’affluenza complessiva

In calo l’affluenza complessiva nei comuni al voto. Il dato medio quando i dati arrivati sono 842 su 1.595, è in calo di otto punti rispetto al primo turno: 51,19% contro il 59,47% di due settimane fa. In Sardegna, dove si vota per 171 comuni, l’affluenza è al 66,62% mentre mancano ancora i dati sulla Sardegna.

In foto il neosindaco di Ancona, Daniele Silvetti

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