Tragedia sul lago Maggiore, tra le vittime due 007 italiani e uno israeliano. L’ipotesi del rientro in ritardo

La Procura di Busto Arsizio, guidata dal Carlo Nocerino, ha aperto un fascicolo d’inchiesta contro ignoti per naufragio colposo

Sono 4 le vittime della tragedia avvenuta ieri, domenica 28 maggio, sul lago Maggiore, dove un’imbarcazione con a bordo 25 persone si è ribaltata e inabissata nelle acque di Lisanza, frazione di Sesto Calende, in provincia di Varese. Sull’imbarcazione, una casa galleggiante, una cosiddetta house-boat, si trovava a bordo una comitiva di 23 persone che stavano festeggiando un compleanno, più 2 persone membri dell’equipaggio. Dopo l’incidente, la Procura di Busto Arsizio, guidata dal Carlo Nocerino, è stato aperto un fascicolo d’inchiesta contro ignoti per naufragio colposo. Le indagini sono state affidate ai carabinieri del comando provinciale di Varese e della compagnia di Gallarate. Gli investigatori cercheranno di ricostruire quanto avvenuto e di capire se e perché l’imbarcazione si trovava ancora in acqua e non era rientrata a terra malgrado le forti raffiche di vento, che avevano invece portato diversi altre persone presenti su altre imbarcazioni a ritornare a terra.


La ricostruzione della vicenda

Dopo l’incidente sono intervenuti subito i soccorsi. I primi corpi sono stati trovati nella tarda serata di ieri. Per tutta la notte sono andate avanti le operazioni si ricerca dei due dispersi: è stato impiegato anche un elicottero della guardia costiera con rilevatori e infrarossi «Aw139». L’ultimo corpo è stato ritrovato dai sommozzatori alle 7.15 della mattinata di oggi, 29 maggio. Secondo le prime ricostruzioni, l’imbarcazione non sarebbe rientrata in tempo a riva, ed è stata raggiunta da un downburst mentre si trovava ancora in acqua. Inutili le manovre per cercare riparo verso la sponda: il natante privato lungo 16 metri si è capovolto e le persone a bordo sono finite in acqua. Alcuni sopravvissuti si sono salvati nuotando verso la riva del lago, mentre altri sono stati soccorsi dalle imbarcazioni di soccorso. Cinque persone sono rimaste ferite, ma nessuna ha riportato lesioni o danni gravi.


Le vittime

Nella tragedia hanno perso la vita due agenti dell’intelligence italiana: Claudio Alonzi, 62 anni, e Tiziana Barnobi, 53 anni. L’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano ed i vertici del comparto hanno espresso «la loro vicinanza e il dolore per il tragico evento ai familiari delle vittime». La terza vittima era un un pensionato delle forze di sicurezza israeliano di 54 anni, come confermato dal ministro degli Esteri di Israele: «Il console israeliano a Roma, assieme con il Dipartimento degli israeliani all’Estero del ministero, sta operando per portare la salma in Israele». La quarta vittima è Anna Bozhkova, 50 anni, di nazionalità russa e moglie del proprietario dell’imbarcazione che si è capovolta, su cui viveva con il marito Claudio Carminati. L’uomo si è salvato, la donna no. A confermarlo è stata una conoscente della coppia: «Speravo non fossero proprio loro, ma purtroppo è così: vivevano a bordo della barca, era la loro casa».

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