Barca ribaltata sul Lago Maggiore, trovati gli altri due cadaveri: «Si poteva prevedere, è un fenomeno diverso dalla tromba d’aria»

Il meteorologo: si tratta di un downburst. Il temporale era stato segnalato

Sono stati recuperati gli ultimi due cadaveri dispersi nel lago Maggiore. Ieri sera una barca turistica si è capovolta a causa di una improvvisa tromba d’aria vicino a Lisanza (Varese). Tra le venti persone salvate dopo essere riuscite a raggiungere la riva, nessuna ha riportato gravi ferite. L’incidente si è verificato sullo specchio d’acqua fra Sesto Calende (Varese) e Arona (Novara) verso le 19. I sommozzatori dei vigili del fuoco sono al lavoro insieme all’elicottero per cercarli. La barca ha scuffiato per poi capovolgersi e andare a fondo. Tutti gli occupanti sono finiti in acqua. Una ventina di questi sono stati soccorsi da imbarcazioni o arrivati a nuoto a riva. Il corpo del quarto disperso nell’incidente nautico di ieri sera sul Lago Maggiore, in zona Sesto Calende (Varese), è stato recuperato poco fa, a 16 metri di profondità e poco distante dal relitto, dai sommozzatori. Il bilancio si assesta quindi a quattro morti, mentre al momento non si registrano altri dispersi.


L’imbarcazione

L’imbarcazione era un natante privato lungo 16 metri. Effettua servizio di accompagnamento turistico sul lago. Secondo quanto reso noto da Areu sopra il natante vi erano 25 persone. Sul posto sono giunti il più rapidamente possibile un elisoccorso, 3 automediche, 2 mezzi di coordinamento maxi emergenze Areu, 10 ambulanze, i vigili del fuoco, la Guardia Costiera e i carabinieri. Sono stati trasportati in ospedale 3 persone in codice verde ad Angera (Varese) e 2 in codice giallo a Gallarate (Varese) e Varese. Altri 15 sono stati soccorsi e assistiti sul posto. I componenti dell’equipaggio erano due. Quello che ha colpito la barca, ha spiegato il meteorologo Mattia Guassoni al Quotidiano Nazionale, non è tecnicamente una tromba d’aria. «Quel che si è verificato sul Lago Maggiore è un altro evento atmosferico ancora più complesso che non un tornado. Il suo nome è ‘downburst’, alla lettera abbattimento».


Downburst

Si tratta «di raffiche particolarmente violente e assai fredde che si sviluppano in modo discendente rispetto a un temporale di forte intensità. Quando toccano il suolo queste raffiche si propagano orizzontalmente e possono raggiungere una velocità anche superiore ai cento chilometri orari. Un fenomeno che quest’anno abbiamo visto per la prima volta, ma che nel passato ha creato molti problemi durante precipitazioni intense in primavera ed estate». La differenza è «che la tromba d’aria è un fenomeno spesso localizzato in una piccola porzione di terreno, mentre il ‘downburst’ copre settori piuttosto grandi sorretto da una corrente d’aria in discesa molto forte e che percorre velocemente i sette-otto chilometri fra le nubi e noi».

La prevedibilità del fenomeno

Il fenomeno non è prevedibile nella sua completezza, spiega il meteorologo. «Ma sapevamo benissimo con 24 ore di anticipo che all’ora della tragedia sul Lago Maggiore si sarebbe sviluppato un violentissimo temporale al quale poteva anche fare seguito questo fenomeno, pur non potendo prevedere la velocità di queste raffiche lineari e quindi ancora di più pericolose. Direi che sarebbe stato meglio se l’equipaggio avesse seguito con più attenzione le previsioni meteo evitando la gita». Il fenomeno non riguarda solo le superfici d’acqua: «Lo abbiamo visto anche su pianure specialmente nel Nord Italia».

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