Dall’esordio in tv con Corrado alla laurea in psicologia a 72 anni, la nuova vita del Mago Alexander

L’illusionista torinese: «Da giovane interruppi gli studi in Medicina, volevo fare lo psichiatra poi il successo mi travolse. Ma questa laurea la devo a papà: credeva nell’ascensore sociale»

Ha esordito in tv a Domenica In nel 1976, quando a condurre lo storico programma della Rai era Corrado. Una carriera televisiva che è andata avanti sino agli anni Novanta, passando per l’exploit di Zim Zum Zam, lo show di varietà in cui in ogni puntata venivano presentati numeri di magia, illusionismo e musica dell’ospite di turno. Il protagonista è il 72enne Mago Alexander, all’anagrafe Elio Alexander De Grandi, illusionista e conduttore televisivo che da diversi anni si è defilato dai riflettori televisivi. Già perché oltre la tv c’è di più. E negli ultimi anni il Mago Alexander ha ripreso in mano quanto lasciato in sospeso prima dell’approdo nel mondo televisivo e dell’illusionismo: la ripresa degli studi in Medicina, in particolare quelli in psichiatria. Una decisione che – come raccontato in un’intervista all’edizione torinese del Corriere della Sera – ha anche a che vedere con il ricordo del papà: «Mio padre è mancato 6 anni fa, aveva un’azienda di autotrasporti e gli sarebbe piaciuto vedere il suo unico figlio laureato. Me lo ripete sempre mia mamma, 94 anni: ho ottenuto un enorme successo con il mio lavoro, ma i miei fanno parte della generazione che dava maggior importanza allo studio come ascensore sociale e costruzione di sé».


Il rapporto tra illusionismo e psicologia

Ma tra psicologia, magia e illusionismo esistono molte correlazioni. Nella tesi che discuterà De Grandi, infatti, si parla sul modo in cui «gli illusionisti manipolano l’attenzione, mentre sull’inconscio la magia non ha potere: la magia è fondata per l’80% sulla psicologia. Ciò che fa la differenza nella riuscita di un numero è spostare l’attenzione in un momento preciso da lì a là: in quel frangente tra lì e là avviene tutto». E il Mago Alexander prosegue: La magia è sapienza introspettiva: in teatro se chiami sul palco uno spettatore dalla personalità istrionica non fai più niente, ci vuole qualcuno reattivo ma non intrusivo perché il gioco devi condurlo tu». Ma in tv, si sa, il “rivale” nell’ambito della magia e dell’illusionismo è sempre stato il mago Silvan, con cui però il Mago Alexander ha poi costruito un rapporto di amicizia nel tempo: «Un po’ di rivalità era inevitabile: quando sono apparso quasi dal nulla a Domenica In nel 1976 non la prese affatto bene. Ora siamo amici». E però il Mago Alexander ci tiene a precisare una cosa: al di là del nome d’arte, il termine “mago” è una definizione che ha sempre detestato: «Sembra avvicinarsi al ciarlatano, laddove l’illusionismo è invece un’arte raffinatissima».


Il rapporto con la Torino esoterica e il Piemonte

Torino, si sa, è considerata da molti una città esoterica. Secondo De Grandi «forse perché Nostradamus è passato da qui dando un imprinting: penso che i luoghi conservino qualcosa che ti suggeriscono modi di pensare e per questa città bella e isolata certamente è così». Il “Mago” Alexander, inoltre, durante la pandemia, è stato il volto della campagna “Il Piemonte ti vaccina”: «L’ho preso come un dovere civico. I No-Vax non li capisco. Ma anche lì si toccano credenze, un luogo psichico per cui non conta se una cosa sia vera: ce l’hai in testa e ti filtra il mondo».

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