Denise Galatà, trovata morta la 19enne caduta nel fiume Lao mentre faceva rafting in gita scolastica a Cosenza – Il video

Ad individuare il corpo della giovane, che si trovava sott’acqua, sono stati i sommozzatori dei vigili del fuoco

È stato trovato il corpo senza vita di Denise Galatà, la studentessa diciannovenne che risultava dispersa da ieri dopo essere caduta in acqua mentre faceva rafting sul fiume Lao, a Laino Borgo. Ad individuare il corpo della giovane, che si trovava sott’acqua, sono stati i sommozzatori dei vigili del fuoco. Il ritrovamento è avvenuto a breve distanza dal punto in cui la diciannovenne era finita in acqua. Oggi, 31 maggio, sono riprese le operazioni di ricerca, e secondo una prima ricostruzione uno scontro tra due gommoni sarebbe stata la causa della caduta in acqua. Da quel momento di lei si è persa ogni traccia. In mattinata è stato ritrovato il caschetto che la giovane indossava. Sul posto sono presenti Vigili del fuoco, carabinieri, il Nucleo speleo fluviale e le squadre del Soccorso Alpino di Calabria e Basilicata. La Procura di Castrovillari ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità nella scomparsa della giovane. Il sostituto procuratore di turno, Simona Manera, ha delegato le indagini ai carabinieri della Compagnia di Cassano allo Ionio, che hanno avviato le indagini. Al momento sono già stati sentiti i compagni di classe della giovane e i suoi insegnanti.


«Ero con lei sullo stesso gommone, pensavo di morire»

A raccontare il drammatico episodio è un’amica di Denise, studentessa del Liceo “Giuseppe Rechichi” di Polistena che era a bordo del gommone insieme alla 19enne. «All’inizio le acque erano calme ma subito dopo l’intensità della corrente è aumentata. I gommoni con noi a bordo sfioravano pericolosamente enormi massi nell’alveo del fiume, fino a quando siamo sbattuti su uno di questi massi ed in tre siamo caduti in acqua», ha raccontato. Nella scuola, stamani, si respira un clima mesto, carico di disperazione per quanto accaduto. «Erano circa le 14.30 – racconta la studentessa rientrata a Polistena all’alba – quando siamo saliti sugli otto gommoni per fare il percorso di rafting su quel fiume. Siamo arrivati un’ora prima, poi, il tempo di prepararci e indossare caschetti e salvagente e siamo saliti sui gommoni». «Denise – racconta la giovane singhiozzando – era sul mio gommone ed anche lei è caduta. Pensavo di morire, poi qualcuno è riuscito ad agganciarmi portandomi a riva. Vicino a me ho visto il caschetto che indossava Denise. Ho visto la morte con gli occhi, sono rinata ieri», conclude. La gita sul fiume Lao era stata fatta anche negli anni scorsi ed era diventato una sorta di appuntamento fisso con l’obiettivo di conoscere le bellezze naturaliste calabresi. I 40 ragazzi erano accompagnati dalla dirigente scolastica Francesca Morabito, da due professori e dal segretario della scuola.


La vicenda

Denise Galatà, originaria di Cinquefrondi, in provincia di Reggio Calabria, si trovava in gita scolastica con una quarantina di compagni dell’Istituto Rechichi di Polistena. Durante la gita nel parco del Pollino, nella giornata gli studenti hanno preso parte a un’attività di rafting sul fiume Lao, accompagnati dalle guide del «Pollino Rafting». Durante l’escursione però il gommone si sarebbe scontrato con una zona particolarmente impervia del fiume. Sul gommone, oltre alla giovane, erano presenti cinque compagni di classe dell’Istituto Rechichi di Polistena e le guide del «Pollino rafting». Durante l’incidente sono finiti in acqua altri tre compagni di classe di Denise, che sono stati subito recuperati e tutti gli studenti, di età compresa tra i 16 e i 18 anni sono stati portati in salvo. Della studentessa, invece, si è persa ogni traccia. Secondo quanto accertato dagli agenti, tutti i giovani indossavano i dispositivi di sicurezza previsti per questo tipo di attività: caschetti e giubbotti salvagente.

Foto e video: Vigili del Fuoco

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