Lago Maggiore, il naufragio degli 007: chi sono le vittime del “downburst” e perché i posti prenotati erano più dei registrati

Due persone appartenevano all’Aise. Uno ai servizi segreti israeliani. La dinamica del ribaltamento

Il naufragio della Love Lake sul Lago Maggiore davanti a Lisanza nel comune di Sesto Calende è stato causato dal “downburst”, un fenomeno diverso dalla tromba d’aria. Ma l’indagine della procura punta su altri due fattori. Uno è il rientro in ritardo nonostante le condizioni atmosferiche in peggioramento. L’altro è la capienza dell’imbarcazione, chiamata anche “Good…uria” dai suoi proprietari. Nell’incidente sono morti Claudio Alonzi, 62enne di Alatri, e Tiziana Barnobi: entrambi appartenevano all’Aise. Morta anche Anya Bozhkova, 50enne moglie dello skipper Claudio Carminati. E il cittadino israeliano Shimoni Erez, 54 anni, agente in pensione dei servizi segreti israeliani. Indagano il procuratore capo di Busto Arsizio Carlo Nocerino e il pubblico ministero Massimo De Filippo.


La tragedia

Secondo la prima ricostruzione, Barnobi aveva avuto una crisi di panico all’inizio del “downburst”. Un fenomeno fatto «di raffiche particolarmente violente e assai fredde che si sviluppano in modo discendente rispetto a un temporale di forte intensità», ha spiegato il meteorologo Mattia Guassoni. Bozhkova era allora scesa in cabina per farle compagnia. I due corpi sono stati gli ultimi a essere recuperati dai vigili del fuoco. Erano ancora nella cabina dell’imbarcazione ribaltatasi a causa delle raffiche di vento. Che «possono raggiungere una velocità anche superiore ai cento chilometri orari. Un fenomeno che quest’anno abbiamo visto per la prima volta, ma che nel passato ha creato molti problemi durante precipitazioni intense in primavera ed estate». Erez, invece, che era in Italia per festeggiare il compleanno di uno dei colleghi, è stato il primo a cadere in acqua.


15 posti registrati, 23 prenotati

Dal punto del naufragio alla sponda di Marina di Livenza si contano 300 metri. I superstiti sono stati salvati da altri natanti. Gli israeliani in mattinata erano già su un volo per Tel Aviv. Gli italiani sono stati evacuati dal pronto soccorso e dagli hotel tra Malpensa e Sesto Calende. Dai primi accertamenti risulta però che sulla “Good…uria” i posti registrati erano 15. Otto in meno dei 23 effettivamente prenotati. Anche se alla fine erano 21 perché due gitanti hanno dato forfait all’ultimo. I gestori dei cantieri-porto hanno anche diramato un alert consigliando di tornare in fretta a riva verso le 17,30. Accolto dagli altri ma non da Carminati. Alcuni dei soccorritori hanno raccontato che grandinava molto forte sul lago. «Abbiamo dato l’allarme, ma siccome erano troppi abbiamo chiamato un nostro conoscente, vicino di pontile, che avevamo appena superato perché aveva un problema a un motore, e abbiamo fatto salire a bordo i primi quattro», ha raccontato Matteo Dellavedova.

Il salvataggio

«Non sarebbero riusciti ad arrivare a riva da soli, erano vestiti, a peso morto, abbiamo dovuto issarli uno ad uno. Poi uno di loro mi ha detto di aver visto due persone morte in acqua». Infine il salvataggio in extremis di uno dei naufraghi, tirato in barca senza che respirasse: «L’ho strattonato, lo abbiamo girato su un fianco, la grandine gli arrivava in faccia, ha rimesso, poi ha respirato». Le due barche si sono poi dirette una a Marina di Lisanza, l’altra al cantiere nautico di Piccaluga. Con l’ausilio di speciali palloni ad aria compressa, i vigili del fuoco dei nuclei sommozzatori di Milano e Torino, con il supporto degli specialisti del soccorso acquatico di Varese, stanno recuperando la barca affondata. Per poter dare risposte certe sulle eventuali responsabilità umane nella tragedia, saranno necessari accurati approfondimenti investigativi, a partire dal rispetto delle norme di sicurezza a bordo e il numero di persone presenti rispetto alla capacità di trasporto dell’imbarcazione.

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