Inter-Manchester City, la Uefa dà fiducia a Marciniak: sarà lui ad arbitrare la finale di Champions League

Il direttore di gara è al centro delle polemiche per aver partecipato a un evento organizzato da un gruppo dell’estrema destra polacca

La Uefa ha confermato l’arbitro Szymon Marciniak per la finale di Champions League tra Inter e Manchester City, che si giocherà a Istanbul il prossimo 10 giugno, nonostante la polemica che l’ha travolto nelle ultime ore. L’organo di governo del calcio europeo, in una nota, ha fatto sapere di aver esaminato con cura «le accuse relative alla partecipazione di Marciniak a un evento organizzato a Katowice, il 29 maggio scorso. Accuse prese con la massima serietà dalla Uefa poiché respingiamo inequivocabilmente i valori promossi da un gruppo legato a questo incontro. Ci siamo impegnati a raccogliere tutte le informazioni pertinenti e abbiamo chiesto urgenti chiarimenti in merito. E abbiamo ricevuto una dichiarazione dal Marciniak in cui esprime le sue più sentite scuse e fornisce un chiarimento in merito al suo coinvolgimento nell’evento». A sollevare la questione, era stata l’associazione Never Again su Facebook, impegnata nel contrasto alle discriminazioni. In una lettera, l’arbitro si è scusato per l’errore commesso asserendo di essere stato fuorviato riguardo alla vera natura dell’evento. Ecco il testo integrale della sua missiva:


«Desidero esprimere le mie più sentite scuse per il mio coinvolgimento e qualsiasi disagio o danno che possa aver causato. È evidente che sono stato gravemente fuorviato e completamente all’oscuro della vera natura di questo evento. Non sapevo che fosse associato a un movimento di estrema destra polacco, altrimenti avrei rifiutato categoricamente l’invito. I valori promossi da questo movimento sono del tutto contrari alle mie convinzioni personali. Voglio sottolineare il mio incrollabile sostegno ai valori dell’Uefa, l’inclusività e il rispetto per tutti gli individui. Condanno con tutto il cuore qualsiasi forma di odio, discriminazione o intolleranza, in quanto non hanno posto nello sport o nella società. Voglio anche sottolineare il mio impegno nella lotta alla discriminazione nel calcio. In futuro mi impegno a essere più accorto nel valutare gli eventi a cui partecipo. Farò tesoro di questa esperienza, per non ripetere errori in futuro. Mi scuso con i club, i giocatori, i tifosi, tutti quelli che ripongono la loro fiducia in me. Comprendo pienamente che le mie azioni hanno avuto ripercussioni oltre la delusione personale e sono pienamente preparato ad accettare qualsiasi conseguenza derivante dalla mia sconsiderata partecipazione. Chiedo umilmente un’opportunità per fare ammenda e riconquistare la vostra fiducia attraverso le mie azioni future».


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