Giulia Tramontano e i messaggi su Alessandro Impagnatiello: «Lo chiamavano “Il lurido”, al lavoro rubava»

Gli scambi su Whatsapp della vittima con un’amica e il fidanzato: «Hai fallito nella vita. Due figli con due madri diverse. Che tu possa affogare nella merda che ti crei da solo»

In un messaggio audio inviato a un’amica Giulia Tramontano diceva che il fidanzato Alessandro Impagnatiello le aveva rovinato la vita. Mentre A., la ragazza italo-inglese rimasta incinta del barman, le ha raccontato che il ragazzo sul luogo di lavoro era soprannominato “Il lurido”. «Uno di quelli di cui non ci si può fidare», era il senso. Un «arrogantello» che una volta era stato anche sospeso dal lavoro. Perché beccato a rubare gli incassi del bar. Lui invece nell’interrogatorio di ieri ha raccontato come ha ucciso la sua fidanzata: «Dopo che io ho mangiato una piadina, Giulia è andata in cucina per prepararsi la cena ed ha iniziato a tagliare dei pomodori. Io ero in sala. A quel punto Giulia ha riaperto la discussione dicendomi che la vita per lei era diventata pesante e non riusciva più a vivere».


L’omicidio e la confessione

E ancora: «Giulia ha cercato di difendersi muovendosi e divincolandosi ma in maniera debole. (…) Non ha urlato». A quel punto il barman all’Armani Bamboo ha colpito con un coltello da cucina al collo la giovane donna con in grembo il loro figlio. «Le ho dato due coltellate alla gola. Ha tentato di divincolarsi, ma non riusciva, lo faceva in modo debole. Non ha nemmeno urlato. A quel punto erano le 20.30, era a terra ho pensato: Come mi libero del corpo? E così l’ho portata in bagno e le ho dato fuoco nella vasca». Non riuscendoci, ha infine gettato il corpo tra le sterpaglie a ridosso dei box di una palazzina non molto lontano dalla sua. La confessione di Impagnatiello è seguita all’annuncio di propositi di suicidio: «L’unica forma di pentimento che ha un senso è togliermi la vita», ha ripetuto più volte al suo difensore, Sebastiano Sartori, subito dopo il fermo.


La premeditazione e la crudeltà

La pubblica ministera Alessia Menegazzo con l’aggiunto Letizia Mannella coordina le indagini condotte dal nucleo investigativo dei carabinieri di Milano e i loro colleghi della compagnia di Rho. Il fermo è stato convalidato dal gip Angela Minerva che, come ha chiesto la Procura, ha disposto il carcere per omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale. Il Gip ha deciso di non riconoscere le aggravanti di premeditazione e crudeltà. Che comunque si sarebbero soltanto aggiunte al vincolo di convivenza e ai futili motivi. Riguardo giustificazione data dell’omicidio, la giudice ha sottolineato che il barman «ha adottato una soluzione estrema per sottarsi ad una situazione di stress». E che «pertanto potrebbe nuovamente determinarsi ad una soluzione quale la fuga per sottrarsi alle conseguenze del procedimento», ossia il carcere.

Il lurido

Nella testimonianza di un’amica di Giulia Tramontano di cui parlano oggi La Stampa e Repubblica si aggiungono invece nuovi particolari su Impagnatiello. «Ha due facce, due vite, due versioni di sé. È un bugiardo», raccontava alla collega riferendosi al barman. L’amica dice che Impagnatiello in più occasioni avrebbe detto a Tramontano «scuse sostenendo che si trovava in un posto invece era in un altro». Giulia aveva raccontato all’amica anche che il compagno «era visto male anche sul lavoro. I colleghi le avevano confidato che in passato era stato sospeso per aver rubato dei soldi». I vicini invece lo dipingono come un padre affettuoso. Che avrebbe anche chiesto all’ex compagna di vedere il figlio di otto anni prima di essere arrestato: «Voglio stare con lui». La risposta: «Ma sei pazzo? Stanno cercando il corpo di Giulia e tu vuoi che ti porti nostro figlio?».

Il vocale all’amica

Tramontano ha mandato un messaggio vocale all’amica dopo l’incontro con A. e la scoperta dell’altra relazione: «Era scioccata. Aveva scoperto tutto: che lui aveva una relazione con un’altra da circa un anno. Che si vedevano a casa loro quando lei non c’era». La strategia prevedeva la “bonifica” dell’appartamento quando Giulia non c’era: sparivano foto e dettagli che provavano la convivenza. Compresi gli scatti del mare e delle vacanze. Dopo l’incontro con la collega di Impagnatiello lui scrive a lei che la ama. La risposta di Giulia: «Ti amo… wow. Sono curiosa di sapere cosa ti inventerai ora». E ancora: «Che gran pezzo di merda che non sei altro. Quella è casa mia e tu non ci devi far entrare nessuno. Hai capito? Quanto fai schifo alla razza umana».

I messaggi tra Tramontano e Impagnatiello

I messaggi proseguono: «Hai fallito nella vita. Due figli con due madri diverse. Che tu possa affogare nella merda che ti crei da solo. Sto tornando a casa. Fatti trovare». La ragazza telefona anche a un’altra amica. Preannunciandole che tornerà al sud. Lui a quel punto resta nella casa di via Novella a Senago. Lei arriva. Lui mangia una piadina. E poi la uccide.

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