Maria Grazia Cucinotta: «Io, dislessica e con problemi di pronuncia: i difetti ti rendono unica»

L’attrice si racconta e fa un bilancio della sua carriera: «Il segreto? Non c’è, sono solo fortunata»

Maria Grazia Cucinotta, 54 anni, parla oggi dei suoi successi in un’intervista con Repubblica. E dice che un segreto «non c’è. Sono solo fortunata. Chi si sente speciale è un perdente». L’attrice rivela che all’inizio della sua carriera si sentiva inadeguata: «Dislessica, con problemi di pronuncia: i difetti ti rendono unica, ma lo capisci dopo. La dislessia esplode nei momenti di ansia, quando sono al centro dell’attenzione. Ho 54 anni, cambio regolarmente le finali delle parole». E aggiunge che nel suo campo le molestie esistono: «Quando ci provavano ero terrorizzata, pensavo solo: riuscirò a uscire da questa stanza? Ogni volta che dicevo un “no” ribattevano che non ce l’avrei mai fatta, di tornare da dove ero venuta. Sono la prova che i “no” si possono e si devono dire».


La maternità

Sulla maternità e i diritti è caustica: «Un bambino che nasce deve avere tutti i diritti, non esistono figli di Serie A e di serie B. Non condivido l’azione del governo. Avevo avuto modo di incontrare Giorgia Meloni, è sempre stata open mind. Non so come sia cambiato il suo pensiero da quando deve gestire l’Italia intera. Un bambino deve essere tutelato dalla legge, se i genitori non saranno all’altezza li giudicherà lui. Ma posso dire che ci sono genitori orrendi, sostengo una casa famiglia: ci sono bambini abusati dai padri, dai compagni delle madri. Erano famiglie “normali”. Non vogliamo una famiglia sacra ma sana. Conta l’amore, non il sesso di chi ti cresce».


E il botulino

Infine, il rapporto con gli anni che passano. Che non è poi così difficile per lei: «Sono felice di invecchiare. Sembro uno shar pei e va bene così, ma mi avevano convinto: “Ti devi fare il botox, troppe rughe sulla fronte”. Così ho fatto pochissimo botulino; due settimane terribili. Dovevo alzare le sopracciglia con le dita per truccarmi, mi sembrava di avere una tegola sulla fronte. Voglio essere libera di muovere la faccia».

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