L’Ucraina muove le truppe nel giorno della missione di Zuppi: «Offensiva in corso in diverse regioni». La prudenza degli Usa

Il messaggio provocatorio di Zelensky: «Vediamo fino a che punto la Russia reagirà in modo isterico a ogni nostra avanzata»

Nel giorno in cui l’inviato del Papa, il cardinale Matteo Maria Zuppi, è in Ucraina per la sua delicatissima missione di pace, la guerra sul campo tra Russia e Ucraina non si ferma. La Difesa di Kiev ha confermato di aver condotto «azioni offensive» in alcuni settori del fronte e di aver guadagnato terreno nei pressi di Bakhmut, una delle città più contese. Le prime azioni della lungamente preannunciata controffensiva? «L’Ucraina ha armi sufficienti per iniziare la sua controffensiva contro la Russia, e l’operazione darà al paese la vittoria di cui ha bisogno per entrare a far parte della Nato», ha detto oggi il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. In giornata alcuni giornali esteri avevano riportato la notizia che le forze russe avessero bloccato la controffensiva di Kiev nella regione di Donetsk. Una ricostruzione definita «delirante» dal portavoce del raggruppamento orientale delle forze armate ucraine, Serhiy Cherevatyi. Nel suo consueto video messaggio serale, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato le sue truppe per i guadagni territoriali ottenuti nei pressi della devastata città di Bakhmut. «Vediamo fino a che punto la Russia reagirà in modo isterico a ogni nostra avanzata in questo settore, a ogni nostra presa di posizione. Il nemico sa che l’Ucraina vincerà», ha aggiunto Zelensky. Anche gli Usa osservano da lontano la situazione, e sperano nel buon esito della nuova fase della guerra. Secondo Mark Milley, capo di stato maggiore Usa, l’Ucraina «è molto ben preparata» per lanciare la controffensiva contro la Russia ma «è «troppo presto per dire quali saranno gli esiti», ha detto in un’intervista alla Cnn.


La situazione a Belgorod

I combattimenti e gli attacchi proseguono non solo in territorio ucraino, ma anche russo. Oggi il ministero della Difesa di Mosca ha comunicato di aver respinto due nuovi tentativi di incursione nella regione di Belgorod. Il Cremlino punta il dito contro «10 terroristi» ucraini, mentre Kiev continua a negare ogni responsabilità. «Molte persone hanno una giusta domanda: cosa sta succedendo esattamente nell’oblast di Belgorod adesso? È semplice. Un classico boomerang, una zona grigia, per la quale c’è un confronto tra l’esercito di Putin e il Corpo dei Volontari Russi (Rvc), cittadini russi che non sono d’accordo con Mosca sulla politica di genocidio», scrive su Twitter il consigliere del presidente ucraino Mykhailo Podolyak. La conferma arriva dallo stesso Rvc, che ha rivendicato di aver ucciso un colonnello delle forze armate russe, Andrey Stesev, durante un’operazione militare nell’oblast di Belgorod. I partigiani russi filo-ucraini hanno anche detto di aver ottenuto «il pieno controllo» di Nova Tavolzhanka, un paese al confine tra Russia e Ucraina. A tendere una mano al Cremlino è il leader ceceno Ramzan Kadyrov, che si è detto disponibile a mettere a disposizione i propri soldati per difendere Belgorod. Secondo Kadyrov, «per eliminare le bande armate sul territorio russo senza conseguenze per la popolazione civile e le infrastrutture sono necessarie conoscenze e preparazione speciali».


Credits foto: EPA | Un edificio distrutto da un missile vicino a Dnipro, nell’Ucraina centrale (4 giugno 2023)

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