Usa 2024, anche Mike Pence correrà alle primarie repubblicane. Da fedelissimo a nemico n° 1, la parabola dell’ex vice di Donald Trump

La corsa nel campo conservatore si fa affollata: dopo DeSantis e Pence, attese nei prossimi giorni altre due candidature

L’ex vicepresidente Usa Mike Pence ha presentato oggi formalmente la documentazione necessaria per la candidatura alle primarie repubblicane in vista delle elezioni presidenziali 2024. Il suo ingresso nella competizione politica sul fronte conservatore americano, pur atteso, segna la tappa finale dello scontro che l’ha visto contrapposto dopo la fine del loro mandato al presidente di cui era vice, Donald Trump. Pence è stato infatti un suo fedelissimo sin dal 2016, quando il tycoon lo scelse come suo running mate per la corsa “impossibile” alla Casa Bianca, poi vinta per un soffio contro Hillary Clinton. E durante l’intero corso del mandato presidenziale, anche durante le fasi più tempestose, come quelle della (non) gestione della pandemia da Covid 19 o degli attacchi reiterati ad altri organi dello Stato. Ma l’idillio tra i due è finito di botto, tramutandosi in aperto scontro, dopo che la Casa Bianca è andata perduta. Il successo di Joe Biden nel novembre 2020 fu infatti regolarmente riconosciuto da Mike Pence, cosa inaccettabile per Trump ed i suoi fedelissimi. Pence rifiutò di unirsi allo sforzo di delegittimare, anche sul piano giuridico, la vittoria ed il passaggio di consegne al nuovo presidente democratico. E fu per questo trasformato rapidamente in uno dei «grandi nemici» del popolo trumpiano, alla stregua di un complice della «vittoria defraudata» nella narrazione cospirazionista degli irriducibili. A Capitol Hill, la folla inferocita il 6 gennaio 2020 si preparò ad invadere il Congresso americano al grido inquietante di «Impiccate Mike Pence!».


Corsa affollata

Col guanto di sfida lanciato da Pence, questa settimana la corsa tra i Repubblicani per le presidenziali 2024 entra nel vivo. Entro i prossimi due giorni, scrive il New York Times, dovrebbero infatti annunciare a loro volta la loro «discesa in campo» anche l’ex governatore del New Jersey Chris Christie e quello del Nord Dakota Doug Burgum. I quali si aggiungeranno, come noto, alla sfida già lanciata al «peso massimo» Donald Trump (al momento irraggiungibile nei sondaggi) dall’ambizioso governatore della Florida Ron DeSantis. E non è detto che altri – o altre – non tenteranno nelle prossime settimane la fortuna.


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