Le incursioni dell’orso vicino a un hotel in Trentino, la paura dei clienti: «Si è sparsa la voce, temiamo disdette» – Il video

Il plantigrado ha fatto tre volte visita al pollaio dell’hotel Brenta in cerca di cibo. Poco distante ci sono i giochi per i bambini e ora chi ha prenotato una vacanza in Trentino valuta di restare a casa

Con l’estate alle porte, l’attività dell’hotel Brenta in val D’Algone, vicino a Comano Terme nel Trentino rischia di andare a rotoli dopo le visite di un orso che più volte si è affacciato nella loro struttura. Per ben tre volte il plantigrado si è fatto vivo dove gli albergatori hanno un pollaio, e quindi il mangime per le galline. L’animale è stato attirato da quel bottino facile a pochi passi da un bosco, con una prima incursione alle otto di sera: «È entrato nel pollaio che si trova proprio accanto alla casetta e ai giochi destinati ai bambini – racconta la moglie del titolare, Elena, al quotidiano Il Dolomiti – Abbiamo paura». E pensare che finora certi episodi non erano mai successi, secondo gli albergatori, ma ora che la popolazione di orsi nella provincia di Trento è diventata una vera e propria emergenza, le incursioni degli animali selvatici là dove possono trovare da mangiare si stanno moltiplicando. A fare le spese della voracità degli orsi ci sono anche le povere galline: «L’orso è entrato nel nostro pollaio, ha preso il bidone del mangime e se l’è portato vicino al bosco, dove lo ha aperto e svuotato – continua la signora Elena – le nostre galline sono riuscite a fuggire: quattro di loro sono state prontamente recuperate da noi mentre la quinta è entrata a casa ieri mattina, gravemente ferita: non sappiamo se sopravvivrà».


La denuncia ai forestali

Gli albergatori della struttura nel cuore del Parco Adamello-Brenta hanno allertato i Forestali che sono arrivati per fare i rilievi. Hanno trovato tracce di sangue e peli. Ma la vera paura ora è più che altro per i giochi per bambini che si trovano vicino alla gabbia per le galline. Già i clienti che soggiornano in questi giorni nell’hotel sono preoccupati, e i timori sono aumentati con il tam tam inevitabile di chi aveva intenzione di concedersi un po’ di relax nelle prossime settimane. Dopo la prima visita, l’orso è tornato nella speranza di trovare altro cibo. Il bottino stavolta è stato scarso, ma tutto quel che era rimasto lo ha divorato.


I clienti spaventati

Ai clienti gli albergatori cercano di spiegare le minime accortezze per evitare di attirare gli orsi, come ad esempio non lasciare cibo in giro e usare sempre i bidoni giusti. Ma nel frattempo gli albergatori si dicono spaesati: «Aspettiamo che qualcuno ci dica come comportarci, perché nel frattempo la voce ha cominciato a spargersi in zona, tanto che sono stati in moltissimi a chiamarci». C’è il caso per esempio di un gruppo di ragazzi che solitamente va in campeggio con la parrocchia nella struttura: «Ci hanno contattati – dicono gli albergatori – dicendoci che hanno paura». E il terrore che gli orsi possano fare qualche incursione anche nelle abitazioni si fa sempre più concreto anche tra i residenti: «Chi ha case in zona sta valutando se rinunciare alle ferie». E il pensiero va poi alle possibili disdette per i clienti spaventati dai rischi possibili per i loro bambini che d’estate giocano nel bosco: «Non so come faremo», dicono sconfortati gli albergatori.

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