Si chiude il “Forum in Masseria” di Vespa, ma in Rai è ancora polemica. Interpellato l’ad Sergio: «C’è il rischio di pubblicità occulta»

I consiglieri di amministrazione Bria e Laganà scrivono una lettera ai vertici di Viale Mazzini: dubbi «sulla credibilità e sull’indipendenza dell’informazione pubblica»

Si trascinano le polemiche intorno all’evento organizzato da Bruno Vespa, in Puglia. La masseria di sua proprietà, nel corso della settimana, è diventata il palcoscenico dei principali leader politici italiani: Giorgia Meloni, diversi esponenti del governo, ma anche rappresentanti delle opposizioni come Giuseppe Conte. Il punto è che, in Rai, non tutti sono convinti dell’opportunità che un giornalista del servizio pubblico organizzi un forum di questa portata presso la sua personale attività imprenditoriale. I consiglieri di amministrazione Francesca Bria e Riccardo Laganà hanno scritto una lettera indirizzata all’ad Roberto Sergio, a tutto il cda, alla commissione stabile per il codice etico, al magistrato della Corte dei conti, al collegio sindacale, al direttore Governance e segreteria societaria e al responsabile Anti-corruzione dell’azienda. Hanno chiesto ai vertici di viale Mazzini di chiarire se la copertura mediatica data al “Forum in Masseria” possa «configurarsi come pubblicità occulta a favore dell’attività imprenditoriale dello storico collaboratore di Viale Mazzini» e se la registrazione del programma Cinque minuti all’interno della proprietà del giornalista non rischi di «pregiudicare la credibilità e l’indipendenza dell’informazione pubblica».


Le interviste ai politici

I consiglieri hanno fatto esplicito riferimento agli incontri con esponenti politici e istituzionali che il collaboratore della Rai e giornalista Vespa ha organizzato nella masseria di sua proprietà. «Come si può leggere dal sito web relativo, tale masseria è a tutti gli effetti un’attività imprenditoriale dedita a ospitalità, ristorazione, wellness, organizzazione eventi e produzione vitivinicola. L’evento in oggetto sarebbe stato ripreso più volte anche dalle testate e siti online del servizio pubblico televisivo con relativo risalto mediatico». Premessa che introduce la richiesta esplicita di chiarimenti. I due consiglieri hanno domandato «se, ed eventualmente in che termini, i settori competenti abbiano valutato possibili rischi di pubblicità indiretta nella copertura mediatica dell’evento svoltosi all’interno di un’attività imprenditoriale di un collaboratore Rai con il rischio ulteriore di un potenziale conflitto di interessi; se la ripresa televisiva di un evento, come anche la trasmissione di un programma Rai – Cinque minuti – all’interno di una tenuta e attività commerciale privata, organizzato da un proprio collaboratore che si occupa di approfondimenti informativi sulle reti Rai, non pregiudichi la reputazione e la credibilità del servizio pubblico che, anche attraverso i propri giornalisti e collaboratori, dovrebbe sempre assumere un atteggiamento di indipendenza e terzietà rispetto a soggetti politici e imprenditoriali».


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