Rai, lite in diretta a Unomattina tra Tiberio Timperi e Gianni Ippoliti (che lascia lo studio) – Il video

Il conduttore sbuffa durante la rassegna stampa e il collega decide di andarsene

Se il buongiorno si vede dal mattino, quel buongiorno non sembra regnare sovrano a Uno Mattina, trasmissione mattutina di punta di Rai 1. Stamane c’è stato un momento di tensione tra i conduttori TIberio Timperi e Gianni Ippoliti. Quest’ultimo stava conducendo la consueta rassegna stampa. Approfondisce la notizia della separazione tra Paolo Bonolis e Sonia Bruganelli. Timperi sbuffa. Ippoliti, sorpreso, inizialmente scherza e chiede: «Ti faccio un bel massaggio e tu mi dici quale è il problema, altrimenti finisce qua». Timperi non sembra contraccambiare l’ironia. «Parliamo dopo», dice. Ippoliti, insiste. Il collega risponde: «Ma non ci penso nemmeno, per me può finire qui». La tensione è alle stelle. Ippoliti decide di interrompere la rassegna stampa. «E adesso che facciamo?», chiede il conduttore. Gianni replica: «Continuate a sbuffare». E abbandona lo studio, lasciando un evidente buco nella scaletta del programma. Le immagini della lite stanno diventando virali sui social. A rendere il tutto più surreale la musica che parte in studio, con la sigla di Stranger Things, per segnare il cosiddetto “cambio blocco” del programma.


Sulla lite Timperi e Ippoliti interviene il Codacons

Sul caso interviene il Codacons, che annuncia «un esposto all’Agcom e alla commissione di Vigilanza Rai» e parla di «minacce e bullismo da parte del conduttore». «Da Timperi è arrivato oggi un esempio di cattiva televisione, un episodio che si aggiunge al caso della bestemmia pronunciata anni fa dal giornalista dagli schermi Rai e che portò , dopo una denuncia del Codacons, ad una sanzione da 25mila euro nei confronti della rete – afferma il presidente Carlo Rienzi – L’atteggiamento odierno di Timperi, condito da minacce e frasi violente come ‘Parliamo dopo, facciamo i conti dopo’, sembra non solo una recidiva di comportamenti già in passato sanzionati dall’Autorità, ma una vera e propria forma di bullismo e prevaricazione, peraltro in piena fascia protetta, che viola tutte le norme e i regolamenti di settore».


Leggi anche: