La sepoltura di Berlusconi: il mausoleo a Villa San Martino senza permessi

Realizzato ad Arcore dallo scultore Cascella, non ospita il padre Luigi e la madre Rosa

Il mausoleo che Silvio Berlusconi ha voluto all’interno del parco della sua Villa San Martino è vuoto. L’ex premier lo fece costruire allo scultore Pietro Cascella in quel di Arcore nel 1993. Al centro spicca un sarcofago bianco realizzato per lui. Fuori una scultura astratta di marmo bianco delle Alpi Apuane. Poi la scala in travertino che porta all’interno della struttura: un vestibolo e una porta scorrevole in pietra da cui si accede al corridoio che porta le tombe. Ma ancora nessuno riposa al suo interno. Né il padre Luigi, la cui morte nel 1989 diede al fondatore di Forza Italia l’idea del mausoleo. Né la madre Rosa, sepolta al cimitero monumentale di Milano vicino al marito. Il problema è che non ci sono i permessi.


La scultura di Pietro Cascella ad Arcore

Ancora nessuno riposa nel mausoleo perché la legge attualmente non lo permette. E al momento al sindaco di Arcore, Maurizio Bono, non sono giunte richieste. A spiegare il motivo della mancata sepoltura è stato qualche anno fa Emilio Fede: «Non si possono seppellire i morti fuori dal cimitero e infatti anche sua mamma, Rosa, ora riposa al cimitero Monumentale nella tomba di famiglia accanto al marito, Luigi». L’edizione milanese del Corriere della Sera racconta che Berlusconi concepì l’idea di realizzarlo per familiari ma anche per gli amici più stretti. Fede disse che gli sarebbe piaciuto fare parte della ristretta cerchia di ammessi al monumento, insieme a Fedele Confalonieri e a Marcello Dell’Utri. Indro Montanelli, all’epoca direttore del Giornale, invece rifiutò: «Domine non sum dignus», fece sapere all’ex premier che lo invitava.


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