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Alluvione in Romagna, sul tavolo del governo la prima stima dei danni: sono oltre 8,8 miliardi di euro

15 Giugno 2023 - 16:24 Redazione
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Il presidente Bonaccini e i rappresentanti degli enti locali in pressing: «Necessario nominare un commissario per la ricostruzione al più presto»

La stima provvisoria dei danni dell’alluvione in Emilia-Romagna è di oltre 8,8 miliardi di euro. Sono i dati forniti dalla Regione guidata da Stefano Bonaccini al governo Meloni durante la riunione a Palazzo Chigi. al tavolo sul post alluvione a palazzo Chigi. A tale stima, a quanto si è appreso, andranno aggiunti i danni alle auto e altre tipologie di mezzi di trasporto, il mancato fatturato delle aziende e imprese colpite, i soldi da destinare alla ricostituzione delle scorte delle aziende e alla ricalibrazione delle infrastrutture. Ed è proprio dal ripristino delle infrastrutture, che è partito il governatore Stefano Bonaccini, che ha richiesto all’esecutivo 1,8 miliardi di euro per ripristinare strade comunali e provinciali entro l’autunno: «Noi abbiamo presentato una quantificazione complessiva, tra danni pubblici e privati, strutture, infrastrutture che sarà attorno ai 9 miliardi di euro. Ma il tema di oggi, il governo e in particolare Musumeci avevano chiesto che portassimo la parte più necessaria per arrivare entro l’autunno a sistemare ciò che se, non sistemato, un evento ordinario rischierebbe di trasformare in straordinario».

Bonaccini: «1,8 miliardi di euro per le infrastrutture e gli interventi sugli argini dei fiumi»

Il presidente dell’Emilia-Romagna, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi, ha precisato che la stima di 1,8 miliardi di euro riguarda in particolare i lavori per le strade comunali e provinciali, perché gli interventi sulle strade statali è in capo al ministero delle Infrastrutture e non alla Regione. Oltre alle strade è stato messo in conto anche l’intervento sulle sponde arginali dei fiumi: «Queste sono le questioni più emergenziali: il governo vuole vedere quello che abbiamo consegnato rispetto alle priorità che indichiamo. Quelle risorse oggi non ci sono: non vanno confusi con i circa 2 miliardi indicati, che prevedevano, per esempio, gli ammortizzatori sociali».

Enti locali: «Serve un commissario per la ricostruzione in tempi brevi»

Gli enti locali hanno presentato una stima provvisoria dei danni più bassa rispetto a quella presentata dal governatore, sollecitando il governo a nominare un commissario: «Insistiamo sulla nomina commissario per la ricostruzione in tempi brevi: i tre presidenti di Regione sono le figure principali a cui affidarsi. Se il governo ha idee diverse si prenda la responsabilità». Quanto alla quantificazione dei danni, i rappresentanti degli enti locali, pur precisando che ci potrebbe essere nei calcoli un margine di errore del 10%, hanno stimato che per sopperire ai danni servono «circa 4,5 miliardi di euro».

Bignami: «Il commissario per la ricostruzione? Bisogna capire cosa c’è da fare»

Prima dell’apertura del tavolo di confronto, il viceministro alle Infrastrutture Galeazzio Bignami aveva parlato proprio parlato della polemica su quella che al momento è la mancata nomina del commissario speciale per la ricostruzione: «Lo stiamo dicendo dall’inizio: per capire chi deve fare cosa, dobbiamo capire cosa c’è da fare. Se pensano di avere l’uomo buono per tutte le stagioni, ma non dicano che il terremoto è un esempio. Io c’ero e non è stato gestito bene. Molti non hanno ottenuto ciò che era loro diritto avere: se qualcuno vuole tradurre questo tavolo operativo in lamentela politica per alimentare una polemica che non può esserci, allora ha sbagliato indirizzo». Il viceministro Bignami ha aggiunto: «È giunto il momento in cui gli enti territoriali preposti ci dicano un po’ di numeri. Abbiamo sentito finora tante cifre diverse, e crediamo che sia arrivato il momento che dicano a che punto siamo, sennò qui si insiste sempre sulla richiesta di sostegni al governo senza però dire che cosa serve».

Bignami: «Serve quadro cristallizzato dei danni, ho sentito cifre diverse»

E Bignami incalza: «Io ho sentito la Protezione civile, mi hanno detto che le stime di cui si parla non sono state composte congiuntamente. Finalmente ci sarà un quadro cristallizzato dei danni, valuteremo come procedere, ma vorremmo anche sapere come hanno composto le stime, se hanno valutato i danni preesistenti, non è che l’Emilia Romagna fosse immune da situazioni di trascuratezza di cui siamo a conoscenza. Magari c’era una strada già lesionata, metterla a posto servivano 100mila euro, ma adesso la strada non c’è più e rifarla costa milioni: chi paga il differenziale? Se qualcuno aveva segnalato, la Regione non ha fatto nulla e ora costa milioni, a chi diamo l’incarico?».

Bignami: «Qualcuno parla non guardando l’interesse del territorio ma altro»

Il viceministro tiene anche il punto sulla questione delle assicurazioni: «quello che non coprono dobbiamo metterlo noi» (del governo, ndr). «Chi parla di evento eccezionale e cataclismatico fa un favore alle assicurazioni – ha proseguito il viceministro – che se viene riconosciuto il cataclisma escono. E se escono c’è un grosso problema di riconoscimento dei danni da parte del governo e dell’Unione europea». Bignami ha poi concluso: «Qualcuno parla non guardando l’interesse del territorio ma altro. Mi riferisco alla postura politica che vedo in Emilia Romagna, non di Bonaccini ma di molti altri amministratori, che vogliono alzare l’asticella della polemica a prescindere dalla risposta. Apprezzo che Bonaccini stia tenendo toni concreti e bassi, altri nel suo partito non lo fanno: ce l’hanno con noi o con lui?».

Arera sospende i pagamenti delle bollette per 4 mesi

Nel frattempo, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) ha stabilito la sospensione per 4 mesi (a partire dal 1 maggio 2023) del pagamento di bollette e avvisi di pagamento di luce, gas, acqua e rifiuti per le popolazioni colpite dalle alluvioni. La misura non riguarda solo le utenze e le forniture in Emilia Romagna, ma tutti i Comuni presenti nel dl Alluvione. Oltre alle province di Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, sono inclusi anche diversi comuni della provincia di Pesaro e Urbino e diversi comuni toscani, della Città metropolitana di Firenze.

Protezione civile: «In 2 settimane aperti 74 cantieri di massima urgenza, per 93 milioni di euro»

Nel frattempo, nelle ultime due settimane, nelle zone colpite dall’alluvione sono stati aperti 74 cantieri, per un totale di 93 milioni di euro. Si tratta di interventi di massima urgenza avviati dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e di protezione civile per rimediare ai danni dell’alluvione in Emilia-Romagna, e comprendono principalmente la chiusura di rotte arginali, il ripristino post erosioni e delle sezioni di deflusso dell’alveo di fiumi, interventi su manufatti idraulici, pulizia della vegetazione, rimozione di accumuli e occlusioni. Stando ai dati ufficiali della Protezione civile 28 cantieri sono stati aperti in provincia di Bologna, 23 in provincia di Ravenna, 14 nella provincia di Forlì-Cesena, 4 nel Riminese, 3 in provincia di Modena e 2 in provincia di Reggio Emilia.

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