Emilia-Romagna, la sfida di due giovani faentini: «Raccontiamo l’alluvione, c’è ancora bisogno di aiuto» – Il video

«Quando i riflettori mediatici si abbassano e il fango si solidifica la vera sfida diventa il ritorno alla normalità»

È passato un mese dal 16 maggio. Le piogge incessanti, i corsi d’acqua che si gonfiano fino a esondare, gli argini sfondati, le frane, i detriti e il fango. Fango ovunque. Purtroppo, in quelle ore, hanno perso la vita 15 persone. Decine di migliaia di sfollati e danni economici che, solo con una prima stima, sembrano ammontare a circa 9 miliardi di euro. Mentre accadeva tutto ciò, dall’altro lato dell’Oceano Atlantico, due giovani faentini, in trasferta negli Stati Uniti, ricevevano sul cellulare le immagini di una Romagna sommersa e messaggi vocali intrisi di disperazione. Marco e Alessandro sono originari di Faenza, ma girano il mondo per lavoro. Sono due videomaker. «Si, io e il mio socio realizziamo video di lavoro. Quando è successo tutto questo, eravamo dall’altra parte del mondo, mentre le nostre famiglie, inermi, vedevano l’acqua salire nelle loro abitazioni. Il nostro senso di impotenza ci ha travolto, ma non ci ha tolto la lucidità. La sera stessa ci siamo chiesti come potevamo essere d’aiuto con un’oceano tra noi e la nostra amata terra».


Così nasce il filmato che trovate in alto. «Abbiamo pensato a tutti quegli audio inviati da genitori, parenti e amici in quelle drammatiche ore. Grazie a questi audio siamo riusciti a mettere a fuoco ciò che effettivamente stava succedendo. Siamo partiti da questo spunto per realizzare il video e far percepire la grandezza dell’accaduto a chi non l’ha vissuto in prima persona». La cosa più complicata, raccontano, è stata quella di riuscire a trasmettere il dramma di chi ha perso tutto e, contemporaneamente, la forza di chi non si rassegna, la generosità dei volontari, l’impazienza di un territorio che vuole rialzarsi subito. «Il video parte da voci diverse che, sul finale, diventano un coro». Sul finale, la rinnovata consapevolezza di essere comunità e non individui fa quasi dimenticare la tragedia degli audio iniziali. «Abbiamo scelto di pubblicare questo video a un mese dall’accaduto perché il vero lavoro inizia ora. Nonostante i riflettori mediatici si siano abbassati e il fango si sia solidifica, la vera sfida è ancora da affrontare: ritornare alla normalità».


Credit video: Memora Video Agency / Concesso gratuitamente a Open

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