Salta il contratto per il podcast con Spotify del principe Harry e di Meghan Markle. Ad annunciarlo sono gli stessi rappresentanti della piattaforma di streaming e la società dei due coniugi Archewell. «Hanno concordato insieme – fanno sapere – di separarsi e sono orgogliosi del podcast Archetypes». Ora Archewell mantiene i diritti di proprietà intellettuale sul lavoro di Archetypes. Gli episodi già pubblicati continueranno a esistere su Spotify, ma non è ancora chiaro se Archewell abbia intenzione di pubblicare quegli episodi anche su tutte le altre principali piattaforme di podcast. I media inglesi riferiscono che l’accordo sarebbe saltato soprattutto a causa della scarsa produzione di contenuti da parte di Archewell, dato che Spotify solitamente richiede più serie o più episodi di uno spettacolo pubblicati su base regolare per le sue esclusive offerte di podcast.
Il podcast
Il podcast è nato nel 2020 ed è stato uno dei primi accordi commerciali della coppia dopo che hanno preso le distanze dalla famiglia reale. Il contratto è stato stimato a un valore di 25 milioni di dollari alla fine del 2020. Ad agosto 2022 è uscita la seconda serie con 12 episodi. C’è da evidenziare che a inizio mese, la piattaforma di streaming musicale ha tagliato all’incirca 200 posti di lavoro nella sua divisione podcast e ha unito i suoi studi interni Gimlet e Parcast in un unico marchio, Spotify Studios.
Leggi anche:
- Il principe Harry non è più «Sua altezza reale»: la Royal Family cancella il titolo nobiliare dal sito ufficiale
- Il Ceo di Spotify: «Non vieteremo la musica creata dall’Intelligenza Artificiale»
- La vittoria del principe Harry contro i tabloid inglesi: «Il Daily Mirror lo intercettava, ora gli deve 140mila sterline»
- Meghan Markle torna davanti alla telecamera: il cameo nello spot per l’azienda vegan che finanziò nel 2020 – Il video
- Il Principe Harry contro il Daily Mirror e i tanti «non ricordo» in aula. L’accusa finale: «Mi spiavano»
- Harry in tribunale a Londra per testimoniare contro il gruppo del tabloid “Mirror”: è la prima volta dal 1890 per un membro della Royal Family
- Il principe Harry perde il ricorso: niente scorta a pagamento nel Regno Unito
