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Abbiategrasso, espulso e bocciato il sedicenne che accoltellò la prof. La famiglia fa ricorso

20 Giugno 2023 - 14:37 Redazione
Se l'allontanamento dall'istituto era prevedibile, la perdita dell'anno scolastico, con una buona media di voti, ha lasciato di stucco i genitori

Lo studente che ha accoltellato a soli 16 anni la sua professoressa di italiano ad Abbiategrasso è stato bocciato. Il consiglio di istituto, riunitosi in seduta straordinaria, ne ha votato all’unanimità l’esclusione dallo scrutinio, che comporta la non ammissione all’anno successivo. Il provvedimento è stato notificato alla famiglia, insieme a quello di espulsione dalla scuola. Intanto la professoressa Elisabetta Condò, ferita il 29 maggio scorso, è uscita dall’ospedale dopo qualche giorno di degenza. Ha ricevuto sei fendenti di cui uno alla testa che le ha provocato una microfrattura. Condò sta affrontando un lungo periodo di riabilitazione fisica coadiuvata anche da supporto psicologico.

La famiglia fa ricorso sulla bocciatura

Se da un lato l’allontanamento dall’istituto, dati i reati perseguiti, era prevedibile non lo era però la perdita dell’intero anno scolastico. Per questo la famiglia del giovane, che comunque aveva una buona media di voti, ha annunciato il ricorso. «Aveva la media del 9 in fisica e dell’8 in matematica: è arrivato secondo ai giochi matematici dell’istituto. L’unica insufficienza era in storia, con la professoressa in questione» ha spiegato al Corriere l’avvocato Stefano Rubio, legale della famiglia del sedicenne. «Si è trattato di una mossa cautelativa, quasi pilatesca, da parte della scuola. E non è un bel segnale. La decisione è stata presa dal consiglio di istituto, che non è formato dai suoi insegnanti e, in via riservata, abbiamo saputo che la decisione non è stata condivisa da tutti loro. Il ragazzo, che è ancora sotto osservazione psicologica, non sarebbe comunque mai tornato in quella scuola. La bocciatura e l’allontanamento renderanno più difficile un inserimento futuro in classe, tra l’altro con ragazzi più piccoli. Invece di non ammetterlo agli scrutini, avrebbero potuto giudicarne il rendimento e poi decidere in seguito sull’espulsione». «Ho chiesto – ha aggiunto il legale – di poter essere presente alla seduta, al posto del giovane e della sua famiglia. Il ragazzo non ha ancora cognizione piena di quanto accaduto e non è in grado di dare spiegazioni. Bisogna ricordare che, oltre alle lesioni all’insegnante, si è auto inflitto coltellate al capo. Non mi è stata concessa la partecipazione, ma così è mancato un quadro completo». Il giovane si trova attualmente detenuto all’istituto penale per minorenni Cesare Beccaria di Milano, in attesa della chiusura delle indagini.

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