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Sommergibile Titan, le autorità canadesi aprono un’indagine per chiarire cos’è accaduto. Il Rov torna sul fondale

23 Giugno 2023 - 22:36 Redazione
Nel frattempo continuano le ricerche nell'area in cui sono stati trovati i detriti del sottomarino

Le autorità canadesi hanno aperto un’indagine sulla tragedia del sommergibile Titan, fatalmente imploso poco dopo l’immersione di domenica scorsa. «Il Canadian Transportation Safety Board – si legge nella nota dell’agenzia – sta avviando un’indagine sull’incidente che ha coinvolto la nave battente bandiera canadese Polar Prince e il sommergibile privato Titan». Una squadra di investigatori del Tsb si starebbe recando in queste ore a St. John’s, Terranova e Labrador «per raccogliere informazioni», con l’obiettivo di chiarire che cosa è accaduto al sommergibile imploso. L’ipotesi più accreditata è che Titan sia imploso poco dopo aver perso i contati con la superficie. Tramite un sistema di rilevazione segreto per individuare sommergibili nemici, la Marina Usa ha rilevato domenica scorsa – il giorno della scomparsa – rumori coerenti con un’esplosione nell’area del Titanic. Nonostante questo, le ricerche sono comunque andate avanti per quattro giorni perché non c’era la certezza che si trattasse del sommergibile disperso. Stando al comunicato dell’agenzia canadese che indaga sugli eventi di trasporto aereo, marittimo e ferroviario «circa 1 ora e 45 minuti dopo che il sommergibile ha iniziato la sua discesa, la nave di supporto ha perso il contatto». A bordo del piccolo mezzo della OceanGate, impiegato per le perlustrazioni in profondità del relitto del Titanic, al momento dell’implosione c’erano 5 persone: il Ceo dell’azienda e pilota del Titan, Stockton Rush, il miliardario britannico Hamish Harding, il veterano e appassionato del transatlantico naufragato nel 1912 Paul-Henri Nargeolet, il super manager pakistano Shahzada Dawood e il figlio Suleman, 19 anni. Nella giornata di ieri – giovedì, 22 giugno – la Guardia Costiera ha confermato che «i detriti trovati sul fondo dell’oceano vicino al relitto del Titanic erano costituiti da pezzi del sommergibile. Di conseguenza, si presume che le cinque persone a bordo del Titan siano morte», scrive ancora Il Canadian Transportation Safety Board.

Continuano le ricerche nell’area in cui sono stati trovati i detriti del Titan

Nel frattempo, le ricerche nell’area in cui sono stati trovati i detriti del sommergibile continuano. Il robot Odysseus 6, il Rov che ieri – giovedì, 22 giugno – ha identificato i rottami del Titan, è tornato sul fondale dell’oceano per continuare l’esplorazione. Lo ha reso noto Pelagic Research Services, la società che opera il robot sottolineando che per un’eventuale recupero dei detriti ci sarà bisogno di un coordinamento e dell’aiuto di Deep Energy, altra società attiva nel settore. La ricerca di risposte è decisiva anche per capire se potranno esserci azioni legali contro OceanGate e per delineare chi si farà carico dei costi di quattro giorni di ricerche, oltre 6,5 milioni di dollari. Alcuni esperti legali ritengono che le famiglie delle vittime avranno un margine sufficiente per fare causa nel caso in cui emergessero falle strutturali a prescindere dalle liberatorie di responsabilità firmate prima di salire a bordo.

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