«Aveva truccato i dati anche nello studio sull’onestà», lo scandalo sull’economista italo-statunitense di Harvard

La professoressa Francesca Gino è stata sospesa in via cautelare in attesa che l’indagine interna faccia chiarezza sulle accuse di aver manipolato i dati delle sue ricerche

«Infrangere le regole paga nel lavoro e nella vita», dichiarava alcuni anni fa in un’intervista a Forbes Francesca Gino, docente e ricercatrice di economia comportamentale e di business administration all’Harvard Business School di Cambridge. Negli ultimi giorni la docente di origine trentina è finita al centro di accuse che stanno scuotendo il mondo accademico statunitense. Francesca Gino è accusata di avere falsificato i dati di diversi suoi studi. Tra questi ne è presente uno che, nella sintesi dimostrativa, incoraggerebbe ad avere un comportamento onesto. Il caso è stato stato riportato sul New York Times, a seguito della pubblicazione di un articolo sulla rivista accademica Chronicle of Higher Education. La docente, che dal 2007 ha pubblicato circa 135 articoli accademici ed è inserita tra i migliori docenti under 40 di business al mondo, è accusata di avere falsificato i dati di uno studio risalente al 2012 in cui veniva dimostrato che chiedere alle persone di attestare la veridicità delle loro risposte in cima a documenti fiscali o assicurativi anziché in coda avrebbe aumentato l’onestà delle risposte. Ma come osservato in un articolo a firma di tre economisti comportamentali (Uri Simonsohn, Leif Nelson e Joseph Simmons, ndr) e pubblicato sul blog DataColada, la professoressa Gino potrebbe aver utilizzato nei suoi studi dati falsati. Il caso ha innescato un effetto domino di “sospetti” anche su altre pubblicazioni dalla docente, e su studi di cui è stata co-autrice. Al momento, la professoressa Gino risulta essere in congedo amministrativo dalla Harvard Business School, mentre sul suo profilo LinkedIn ha fatto sapere che non rilascerà alcuna dichiarazione pubblica, ma sta valutando le eventuali strade da intraprendere per rispondere alle accuse.


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