La lunga notte della Francia che corre ai ripari: oltre 45 mila poliziotti sul campo. Macron riceverà i sindaci dei 200 comuni danneggiati

Settemila agenti solo a Parigi. Hollande fa appello all’unità nazionale: «Non è un problema di immigrazione»

Per affrontare l’ennesima notte di possibili scontri nel paese – dopo l’uccisione del giovane Nahel da parte della polizia – il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha annunciato che saranno schierati per la terza volta consecutiva 45 mila poliziotti. Fra questi, 7 mila solo a Parigi e nella regione Ile-de-France. Sono 45 gli agenti di polizia e i gendarmi rimasti feriti negli scontri la notte scorsa, secondo il ministero dell’Interno francese. Un agente di polizia, colpito da un’arma da fuoco, si è salvato grazie al giubbotto antiproiettile a Nîmes nella notte di venerdì. Il presidente Emmanuel Macron ha partecipato a un punto della situazione all’Eliseo, nell’ambito di una riunione con diversi membri del governo, per discutere dei disordini che stanno attraversando la Francia. Tra i presenti, il Primo Ministro Elisabeth Borne, il Ministro dell’Interno Gérald Darmanin e il Ministro della Giustizia Eric Dupond-Moretti. Alla base del punto l’affermazione del principio «della fermezza» e dell’unità dell’esecutivo di fronte alle violenze urbane che imperversano in Francia da oltre 5 giorni. Il numero uno dell’Eliseo ha chiesto ai suoi ministri di fare «tutto il possibile per ristabilire l’ordine e garantire un ritorno alla calma». Al momento, nelle città e nelle banlieue, tutto è tranquillo. Il presidente francese riceverà lunedì i presidenti di Senato e Assemblea nazionale. Lo riporta Bfmtv, aggiungendo che sempre Macron incontrerà i sindaci degli oltre 220 comuni danneggiati dalle rivolte.


Hollande e l’appello all’unità nazionale. «L’immigrazione non c’entra»

«L’unico principio che conta» di fronte alle violenze attuali «è quello dell’unità nazionale» ha dichiarato l’ex presidente del Partito socialista francese François Hollande, chiedendo il ripristino dell’«ordine repubblicano». «L’unità nazionale per sostenere la famiglia del giovane Nahel, l’unità nazionale per la giustizia e il sostegno alle forze dell’ordine e alle autorità pubbliche», ha detto. «Non è un problema di immigrazione, anche se quella è avvenuta molto tempo fa (…)», ha aggiunto l’ex capo di Stato, «è il nostro modello sociale, il nostro modello repubblicano che dobbiamo approfondire ancora una volta affinché attraverso la scuola, attraverso il rispetto delle regole (…) riusciamo a dare a questi individui (…) questo orgoglio di essere francesi».


Disordini in Francia, prime condanne

Dopo cinque notti di disordini, sono state emesse le prime condanne, secondo quanto riporta Le Parisien. Due giovani adulti, già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati nella notte tra il 29 e il 30 a Saint-Germain-lès-Corbeil (Essonne) per aver dato fuoco a barricate e rotto vetri in strada per rallentare l’avanzata della polizia, forse – difficile da dimostrare – in vista di un’imboscata. I due sono stati condannati dal tribunale di Évry (Essonne) a una pena detentiva di 4 mesi con la condizionale, a 140 ore di servizi sociali e all’obbligo di seguire un corso di cittadinanza.

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