Balneari, Zucconi (FdI): «Solo se c’è scarsità di risorse le concessioni vanno messe all’asta. L’Italia potrebbe non rientrarci» – Il video

A Open, il deputato di Fratelli d’Italia, da sempre contrario alla direttiva Bolkestein, racconta le prime evidenze del lavoro di mappatura delle coste italiane

Il lavoro è indiscutibilmente immane: occorre mappare oltre 70 mila chilometri di coste e il tempo stringe poiché, secondo quanto stabilito dal Milleproroghe, il 27 luglio i Comuni potranno indire nuovi bandi di gara per le spiagge. E quindi, oltre a fotografare la situazione attuale dei litorali italiani, bisogna definire i criteri per riassegnare le concessioni e bandire le aree di nuova assegnazione. La mattina del 4 luglio, a Palazzo Chigi, si è riunito il tavolo interministeriale sul riordino delle concessioni balneari, con i ministeri competenti e le associazioni di settore. Durante l’incontro, il ministero delle Infrastrutture, che sta guidando la mappatura, ha illustrato i primi dati raccolti: «Dati grezzi che andranno approfonditi ma, stando alle prime evidenze, la scarsità delle risorse non sta emergendo».


Ad affermarlo a Open è Riccardo Zucconi. Il deputato di Fratelli d’Italia è tra gli esponenti politici che da più tempo segue la questione della direttiva Bolkestein, anche per la sua esperienza professionale pregressa: gestore di strutture turistiche e proprietario di attività di ristorazione sul litorale versiliese, è contrario all’applicazione della direttiva europea emanata nel 2006. A inizio legislatura, aveva promesso: «In qualità di parlamentare di maggioranza, mi impegnerò ancora di più affinché si metta una volta per tutte la parola fine alla possibilità dell’applicazione della direttiva ai concessionari balneari, al commercio ambulante e alle guide turistiche, e mi batterò anche contro la messa all’asta delle concessioni idroelettriche».


Nel cortile di Montecitorio, poco prima dell’inizio della seduta – Zucconi è segretario d’Aula – il deputato spiega: «La mappatura delle coste è particolarmente complicata perché non si devono tenere in considerazione solo i tratti destinati alla balneazione, ma anche quelli dedicati ai porti turistici, ai camping, per esempio. Ancora, i tratti sottoposti a vincoli paesaggistici, i parchi naturali, le servitù militari che insistono sulle coste, le zone industriali di varia natura. È un lavoro ancora grezzo, ma stiamo facendo il massimo per arrivare a un risultato che sia presentabile sia alla presidenza del Consiglio, sia ai cittadini italiani e poi anche l’Europa. Finalmente, dopo tanti anni, l’Italia sta per produrre un risultato che dimostra serietà e concretezza sul tema».

Zucconi partecipa al tavolo interministeriale in rappresentanza del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Prima di congedarsi per sedere tra i banchi della presidenza – è lui di turno oggi, 4 luglio -, Zucconi ribadisce che «la mole di dati» raccolti dal ministero delle Infrastrutture «è enorme». E non sembra emergere la scarsità di spiagge: «L’articolo 12 della direttiva dice questo, che solo se c’è scarsità di risorsa le concessioni devono essere messe all’asta – conclude -. Queste sono decisioni politiche, in questo momento stiamo lavorando a un risultato tecnico che fotografi la realtà esistente. Questo viene richiesto, con molta oggettività». Il tavolo si riunirà il prossimo 20 luglio e, ancora una volta, a fine mese, con i rappresentanti delle categorie interessate. Secondo alcune fonti, le criticità ancora da sbrogliare riguardano i criteri tecnici per calcolare l’eventuale scarsità delle risorse da destinare alla balneazione e qual è, ad oggi, l’incidenza delle concessioni esistenti.

Il comunicato di Federbalneari, Maurelli: «Dati incoraggianti, adesso i Comuni attendano la fine della mappatura»

«Siamo soddisfatti di come sta procedendo il tavolo tecnico. Federbalneari Italia auspica che entro la fine di luglio si possa trovare un’ipotesi di soluzione per quanto riguarda le istanze previste dalla legge dello Stato – evidenzia Marco Maurelli, presidente di Federbalneari Italia, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi -. Riteniamo che il Governo, in questa fase, stia dando delle risposte al settore. Federbalneari mette a disposizione il proprio know how sul territorio nazionale, collaborando con il governo. Pensiamo che i Comuni e le Regioni debbano attendere i dati forniti dalla mappatura che ci offriranno un quadro esaustivo di salvaguardia del settore e certamente ulteriori valutazioni nel merito della esclusione del comparto dalla Direttiva servizi, puntando a un negoziato favorevole con la Commissione Ue a cui il governo non potrà sottrarsi».

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