Il 4 luglio è stato il giorno più caldo mai registrato sulla Terra. E gli scienziati avvertono: «Il record durerà poco»

Il dato registrato dal progetto Climate Reanalyzer deve ancora essere validato dall’agenzia federale americana, ma conferma ciò che la comunità scientifica dice da tempo

Martedì 4 luglio 2023 è stato il giorno più caldo mai registrato sulla Terra. La temperatura superficiale media del nostro pianeta ha raggiunto i 17,18°C, superando il record fissato appena un giorno prima: 17,01°C. Il dato è stato registrato dagli scienziati di Climate Reanalyzer, un progetto messo a punto dal Climate Change Istitute dell’Università del Maine, negli Stati Uniti, e che si basa su osservazioni condotte dal 1979 ad oggi. Per il momento si tratta di un dato preliminare, che dovrà essere confermato dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), l’agenzia federale americana che si occupa proprio del monitoraggio dei fenomeni climatici. I due primati precedenti risalivano al 14 agosto 2016 e al 24 luglio 2022, quando la Terra ha raggiunto la temperatura di 16,92°C.


Il ritorno di «El Niño»

Il record di temperatura superficiale raggiunto ieri potrebbe avere una vita molto breve. Nei giorni scorsi, infatti, l’Organizzazione meteorologica mondiale ha certificato il ritorno di «El Niño», un fenomeno climatico che si presenta in media ogni cinque anni e provoca un forte riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico. La sua potenza è tale da causare un aumento dei fenomeni atmosferici estremi in diverse parti del mondo e, appunto, far aumentare la temperatura globale. «El Niño non ha ancora raggiunto il picco e l’estate è ancora in pieno svolgimento nell’emisfero settentrionale, quindi non sarebbe una sorpresa se il record venisse battuto di nuovo nei prossimi giorni o nelle prossime settimane», ha spiegato al Guardian Paulo Ceppi, docente di Scienze del clima al Grantham Institute di Londra.


Le ondate di calore nel mondo

Per quanto si tratti di un dato ancora provvisorio, le stime dell’Università del Maine non fanno che confermare ciò che la comunità scientifica dice ormai da tempo: gli effetti della crisi climatica e del riscaldamento globale sono già sotto i nostri occhi. A inizio anno, Copernicus – il programma europeo per il monitoraggio dei cambiamenti climatici – aveva stimato che gli ultimi otto anni sono stati i più caldi mai registrati, con l’Europa che si conferma il continente che si riscalda più velocemente. In questi giorni, diverse parti del mondo stanno sperimentando temperature al di sopra della media stagionale. In alcune province della Cina il termometro ha toccato i 35°C, mentre nel Nord Africa si sono superati i 50°C. Persino l’Antartica, dove ora è inverno, ha registrato temperature anomale da record, che in alcuni casi hanno toccato gli 8,7°C.

Credits foto: EPA/Arshad Arbab

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