Intanto un canale Telegram smentisce che la casa perquisita ieri sia del leader del gruppo Wagner
Il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko ha detto che Yevgeny Prigozhin non si trova nel suo paese. Il leader della Wagner sarebbe invece a San Pietroburgo, dove c’è una sede del gruppo. «Prigozhin si trova a San Pietroburgo. Non si trova sul territorio bielorusso», ha detto Lukashenko all’agenzia di stampa Belta. Intanto un gruppo Telegram vicino alla milizia privata sostiene che nella casa perquisita ieri non c’erano sostanze stupefacenti: «Dopo che i giornalisti di Rossiya 1 hanno mandato in onda i pacchi presumibilmente sequestrati in casa di Prigozhin, che avrebbero contenuto anche della droga, abbiamo potuto visitare la stanza dove i pacchi sono stati effettivamente sequestrati. Naturalmente, non stiamo parlando della casa del proprietario del Gruppo Wagner». A proposito della sostanza recuperata dai russi, «che hanno deciso di chiamare droga su un canale televisivo federale», secondo il Gruppo Wagner «per qualche motivo gli ufficiali dell’Fsb l’hanno restituita ai proprietari senza problemi». I mercenari alludono alla possibilità che sia stata messa di proposito dalle forze dell’ordine.
Aveva fatto capolino nei digital store nel weekend, mentre su Twitter veniva applicata la limitazione al numero di tweet visibili dai singoli utenti al giorno, salvo poi scomparire. Alla fine Meta ha ufficialmente rilasciato Threads, la piattaforma di microblogging rivale di Twitter. Dopo il lancio ufficiale, secondo quanto affermato da Mark Zuckerberg, 10 milioni di utenti si sono iscritti alla piattaforma in sole sette ore dal lancio. Meta, al momento ha lanciato Threads in oltre 100 paesi, inclusi Stati Uniti e Regno Unito, ma non nei Paesi nell’Unione Europea.
La nuova piattaforma
La piattaforma è infatti progettata per importare da Instagram un’ampia gamma di informazioni, tra cui cronologie di navigazione, posizione dell’utente, contatti, cronologia delle ricerche e altre informazioni sensibili. Ma le leggi europee sono più rigide rispetto a quelle di altri Paesi per quanto riguarda la raccolta e la gestione dei dati degli utenti, in particolare riguardo al Digital Markets Act dell’Ue. Per poter accedere a Threads dagli altri 100 Paesi è possibile usare sia la versione desktop su Threads.net, o scaricando l’app per iOS e Android.
Come funziona Threads
Su Threads è possibile creare post di testo con un massimo di 500 caratteri, nonché condividere foto e video della durata massima di cinque minuti. L’app è relativamente simile a Twitter, con un’interfaccia minimale che include i tool per mettere mi piace, commentare, ripubblicare e condividere i contenuti. Gli utenti possono decidere e definire chi può menzionali e “filtrare” le risposte ai post che contengono parole specifiche. Come su Instagram è possibile smettere di seguire, bloccare, limitare, segnalare un profilo o un account. In caso di blocco di un utente su Instagram, questo verrà bloccato automaticamente anche su Threads.
Twitter vs Threads
Come spiegato dal capo di Instagram a The Verge, Adam Mosseri, la «volatilità» e l’«imprevedibilità» di Twitter sotto la gestione di Elon Musk hanno lasciato margini ai competitor per poter creare un’alternativa a Twitter. Mosseri ha sottolineato che Threads è stato progettato per «conversazioni pubbliche», usando la stessa terminologia usata dai dirigenti di Twitter per descrivere la piattaforma in questi anni e sottolineando che sebbene esistessero già diverse alternative a Twitter per questa tipologia di conversazioni, «dopo tutto quello che stava succedendo a Twitter, abbiamo pensato che ci fosse un’opportunità per costruire qualcosa che fosse aperto e qualcosa che fosse positivo per la community che già utilizzava Instagram».
L’obiettivo di Meta
L’obiettivo dichiarato è quello di superare un 1 miliardo di utenti, anche se non mancano alcune difficoltà, che i vertici di Meta non sottovalutano, ma intendono comunque provare a superare nel corso del tempo. Twitter ha il vantaggio di avere un sistema già rodato, con gli utenti che hanno già ben definito nel corso degli anni le proprie “bolle”. Questo vale anche per Instagram e Facebook, ovviamente. Ma con l’introduzione di Threads non è detto che gli utenti vogliano che i follower che si seguono su Instagram possano far parte anche della “cerchia” dei Threads. In tal senso, il gruppo Meta ha inserito la funzione per cui chi è in possesso di un account privato du Instagram, può decidere comunque di avere un account pubblico su Threads. Ora la sfida tra Zuckerberg e Musk è veramente aperta.