Perché Fiorello non c’è nei palinsesti Rai? Le denunce dei vicini sugli schiamazzi di Viva Rai2!: «In onda solo dopo una soluzione»

A lasciare in bilico il ritorno in autunno dello show di Fiorello è ancora la complicata convivenza con i residenti di via Asiago

Fiorello è il grande assente nei nuovi palinsesti della Rai, presentati nelle scorse ore a Napoli. «Ma VivaRai2!?», si sono chiesti in molti durante l’illustrazione dei futuri programmi. Nel tempo si è rivelato essere una delle carte più rilevanti dal punto di vista dei numeri, e non solo. La chiusura dello scorso giugno ha visto il 22,9% di share con 1.126.000 spettatori. Ciononostante, però, Fiorello non avrà un posto in Rai. O almeno per ora. A spiegarne i motivi è stato l’amministratore delegato Rai, Roberto Sergio. «C’è il tema di via Asiago 10, di un palazzo storico dove abitano delle persone. Io e il mio staff stiamo ragionando per trovare una soluzione, una sintesi che consenta di riprendere la trasmissione a novembre. L’azienda lo vuole fortemente e faremo di tutto perché ciò possa accadere», ha chiarito l’ad. Il riferimento è alle tante lamentele accumulate in questi mesi da parte dei residenti, vittime del chiasso causato dal programma.


I rumori, le lamentele dei residenti e le scuse di Fiorello

Rumori molesti come lo scoppio di palloncini, musica, balli, urla dei fan e macchine continuamente in doppia fila. È tutto questo che VivaRai2! per mesi ha provocato in via Asiago, tanto da spingere i residenti a scrivere una lettera al direttore di Rete. A fare da eco è stato poi il consigliere municipale Renato Sartini che ha manifestato le sue preoccupazioni per la sicurezza dei cittadini nel caso in cui arrivasse una seconda edizione del programma. Nei mesi passati qualcuno aveva criticato anche la realizzazione dello studio perché oscurerebbe il cartello che impone la svolta a destra. Lo scorso 6 giugno sono arrivate le scuse del conduttore ai residenti. «Il casino c’è, e non possiamo biasimare chi si lamenta, lungi da noi farlo», ha riconosciuto Fiorello. Che ha chiuso la vicenda con l’ironia che lo contraddistingue: «La Rai per confermarci dovrebbe fare esattamente 15 riunioni di condominio!».


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