L’antifascismo secondo Claudio Amendola: «Temo la deriva alla Orbán, non quelli in fez e stivaloni»

L’attore a La Stampa: «Meloni? Una brava politica ma chiederle se è antifascista è accanimento terapeutico»

L’attore Claudio Amendola parla oggi a La Stampa spiegando le sue preoccupazioni per le prossime elezioni europee. Lui, che si era ripromesso di non parlare di politica, spera che l’affluenza sia alta. Proprio alla luce della situazione internazionale. E volge uno sguardo verso gli Stati Uniti. Non teme Donald Trump, ma «mi terrorizzano i suoi proseliti, quelli con le corna a Capitol Hill. Così come non è Giorgia Meloni a farmi paura, non ho lo spettro del fez e degli stivaloni». Non c’è l’allarme fascismo per l’attore: «Anche no. L’allarme che però vedo è quello di una deriva alla Orban. Temo un intervento sulla Costituzione, come il premierato. E in questo senso la scelta più smaccata è chiedere di scrivere Giorgia sulla scheda». Secondo Amendola la premier è «una brava politica, che si è fatta le ossa e ha fatto crescere da sola un partito, con cui non sono d’accordo su nulla. Credo abbia rubato moltissimo a Berlusconi, il primo a dire “io sono come voi”. Era una delfina nascosta». Non dice però che è antifascista «perché non lo è: continuare a chiederglielo è accanimento terapeutico. E sa che quel 26 per cento che l’ha scelta, considera il fatto che non si dichiari antifascista superabile».


Claudio Amendola e l’antifascismo

Amendola si definisce ancora comunista. «Non ho nulla di cui vergognarmi», precisa. Anche il comunismo – racconta – come il fascismo, è stato un fenomeno terribile del’900, se si pensa ai gulag dell’Urss. Ma io sono stato un giovane comunista in quest’Italia, con Berlinguer. E ricordo le mamme, gli operai, gli studenti, quella folla da cui traspariva la voglia di cambiare in meglio il Paese, con la libertà nel cuore: tutto questo non può essere sparito, sarà chiuso in qualche cassetto». «La prima volta che vidi i fasci – racconta – era sotto casa, perché mamma era attivista alla sezione Pci della Balduina. Con la sua voce (era attrice e doppiatrice, ndr) le facevano spesso fare da speaker agli eventi. Io ho cominciato presto a partecipare, portavo i panini agli scrutatori durante le elezioni, poi i collettivi a scuola… Quante volte sotto il balcone di Botteghe Oscure…». Secondo l’attore la sinistra di oggi è taciturna. Ma forse Schlein torna a dire qualcosa di sinistra in senso morettiano», precisa. Per questo voterà Pd alle prossime europee: «Stavolta voterò Pd. Schlein sì che è un underdog dentro al suo partito, fa cose di sinistra come andare a Portella della Ginestra, ho aspettative su di lei».


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