Nell’indagine su Michelle Causo uccisa a Primavalle adesso fanno capolino i ricatti porno su Instagram. Mentre un video ritrae O.D.S. mentre usa la pistola giocattolo con cui la ragazza lo avrebbe minacciato. Gli investigatori infatti hanno deciso di effettuare i rilevi sull’arma a salve rinvenuta nell’appartamento di via Dusmet. Si tratta di una replica di una pistola vera che era nascosta in casa. Si attendono i risultati delle impronte digitali per cominciare. Ma la polizia ascolterà anche alcune persone per far luce sui rapporti che la ragazza aveva con il 17enne. E anche per chiarire le dinamiche della cerchia di amici che i due giovani avevano in comune e la provenienza della droga rinvenuta nello stesso appartamento. Intanto però il filmato contraddice l’accusato.
Il filmato
Nel video pubblicato da lui stesso sui social network tre settimane fa (una story su Instagram) si vede infatti Oliver che infila l’arma dentro i pantaloni. L’edizione romana di Repubblica spiega che l’arma presenta molte somiglianze con quella sequestrata il 28 giugno scorso. Se risultasse di sua disponibilità l’accusa sulle minacce potrebbe essere un depistaggio. Nel senso che il ragazzo forse intendeva alleggerire la sua posizione facendo sapere di essere stato in pericolo, e per questo avrebbe accoltellato Michelle. Ma la versione già così sta in piedi difficilmente, visto che lui sapeva – così come probabilmente anche lei – che quella pistola era finta. Gli inquirenti hanno anche interrogato l’amica Lavinia. Che aveva detto ai media di un debito di 1500-2000 euro alla base dell’omicidio. Anche la zia Viviana Bertonelli si è detta scettica sul presunto debito di venti euro.
Le foto porno
La famiglia invece ha chiesto di non infangare la memoria della 17enne. Ma intanto spunta una nuova pista. Che parte da una denuncia nei confronti di O.D.S. che risale al 2021. All’epoca, secondo l’accusa, il 15enne avrebbe hackerato il profilo Instagram di un’amica. Chiedendole delle foto pornografica in cambio della restituzione della password. Dall’analisi del suo cellulare, secondo gli inquirenti, si capirà se si trattava di un episodio isolato o dell’inizio di qualcosa che poi si è correlato al delitto. Al momento non c’è in alcun modo traccia di un ricatto nei confronti di Michelle Causo.
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