Picchi di caldo e piogge torrenziali, perché l’estate è diventata così estrema

C’entra il cambiamento climatico, ma sarebbe riduttivo indicare la causa senza spiegare il fenomeno in atto

Mentre l’Italia viene investita dalla bolla di alta pressione africana dell’anticiclone Cerbero, le temperature salgono, con massimi previsti che superano le medie stagionali anche di 16 gradi. Come nel caso di Decimomannu, a 8 chilometri da Cagliari, dove l’anticiclone tropicale dovrebbe portare la colonnina di mercurio a toccare i 48 gradi centigradi. Pare che Cerbero non lascerà il Mediterraneo fino alla fine di luglio. Ondate di caldo come quella che si appresta ad abbattersi sul Paese sono ormai diventate la normalità, con temperature che spesso superano i 35 gradi a giugno e – come nel 2022 – persino a maggio in molte città, quando normalmente dovrebbero mantenersi sotto i 30. L’alta pressione africana è diventata sempre più protagonista delle estati mediterranee, ma le cose non sono sempre state così.


L’indebolimento dell’anticiclone delle Azzorre

L’aumento delle temperature dell’Europa meridionale è dovuto al cambiamento climatico, generato da decenni di attività umana che hanno immesso gas serra nell’atmosfera, facendo sì che la temperatura terrestre aumentasse, fino a infrangere il proprio record per tre giorni consecutivi, il 3, il 4, e il 5 luglio. Tuttavia, sarebbe riduttivo limitarsi ad individuare la causa del fenomeno senza spiegarne il funzionamento. La quantità di energia all’interno del sistema Terra è aumentata moltissimo, rendendo sempre più presenti gli estremi, da un lato l’alta pressione africana e dall’altro le correnti del nord atlantico. Fino agli anni ’80, tra queste si inseriva l’anticiclone delle Azzorre, che nasce nell’Atlantico centrale e spingendosi sull’Europa portava temperature miti e stabili, con occasionali fenomeni temporaleschi estesi.


Caldo record e piogge torrenziali

Senza questo cuscinetto le masse d’aria si muovono molto di più lungo i meridiani e meno lungo i paralleli. L’alta pressione africana si spinge molto più a nord di quanto accadeva solo 30 anni fa, e investe i Paesi del nord Europa come Regno Unito e Olanda, dove lo scorso anno sono stati infranti svariati record di temperatura. Questo spiega le temperature record, ma non le piogge torrenziali. Come illustra il sito specializzato Centro Meteo, queste nascono quando l’aria tropicale – che dopo aver transitato su bacino del Mediterraneo è carica di umidità – e quella polare si scontrano con effetti disastrosi. A causa della grande differenza di temperatura (cioè di energia), provocano forti temporali e grandinate, come quella che si è abbattuta negli scorsi giorni su Milano. Quando le correnti nord atlantiche, invece, riescono ad avere la meglio, arrivano temperature particolarmente fresche, con massime che spesso non vanno oltre i 23 gradi. A tutto ciò, quest’anno, si stanno sommando gli effetti di El Niño, fenomeno meteorologico che surriscalda le correnti dell’Oceano Pacifico, e non si verificava dal 2015. Il rischio, è che l’estate del 2022 possa essere ricordata in futuro come una delle più fresche degli ultimi anni.

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