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Scuola, c’è l’accordo sul rinnovo del contratto: gli aumenti per insegnanti e Ata. Le novità su tutor e smart working

14 Luglio 2023 - 20:13 Redazione
docenti precari boom ricorsi vinti risarciti
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Gli aumenti medi mensili per i docenti salgono di 124 euro, per il personale Ata di 96,72 euro e per i direttori amministrativi di 197,50 euro

Dopo mesi di trattative è arrivata la firma della bozza di contratto per il comparto Scuola, università e ricerca per il triennio 2019-2021. L’accordo riguarda complessivamente 1.232.248 dipendenti, tra cui 1.154.993 dipendenti dei settore scuola e dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (docenti inclusi) e 77.255 lavoratori del settore universitario e degli enti di ricerca (docenti esclusi). Sostanzialmente il nuovo contratto prevede aumenti di stipendi medi mensili di 124,40 euro per gli insegnanti, di 96,72 euro per il personale Ata e di 197,50 euro per i direttori amministrativi. Tra le novità del contratto c’è anche la regolamentazione dell’attività non didattica a distanza dei docenti. Ma non solo. Nel Ccnl 2019-2021 viene anche regolamentata l’attività dei tutor e degli orientatori, che verranno inquadrati con funzione professionale all’interno del comparto scuola.

Le reazioni del ministro Valditara e dei sindacati

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto: «Il nuovo contratto segna un importante passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola, sia docenti sia Ata». Soddisfazione anche da parte delle principali sigle sindacali, eccezion fatta per la Uil, che non ha firmato il contratto. Il l segretario scuola Giuseppe D’Aprile ha spiegato che la Uil non è convinta dal «nodo politico sulla mobilità, la mancata valorizzazione del personale Ata, la precarizzazione del lavoro delle segreterie, l’assenza di riferimenti alle scuole italiane all’estero e la parte dedicata alle relazioni sindacali». Soddisfazione invece da parte di Maurizio Landini della Cgil e di Luigi Sbarra della Cisl, che in una nota hanno definito l’accordo «una grande notizia che riguarda un milione e duecentomila persone nel comparto pubblico», mentre Rino Di Meglio della della Federazione GILDA-UNAMS, precisa che dopo aver «ottenuto risultati apprezzabili considerata la base di partenza, ora si apra subito la trattativa per il contratto del periodo 2022-2024».

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