The kids aren’t alright. Le pluridipendenze ignorate di cui soffre la generazione Z: psicofarmaci, alcol, droghe e Internet

I dati nella relazione del Parlamento sulle tossicodipendenze e nello studio Espad, condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr

Poco meno di 10 euro per cannabis, cocaina, anfetamine, ketamina. Il tutto magari mischiato con psicofarmaci, se non anche con l’alcol. E il danno è fatto. A soffrirne è in particolare la generazione Z, sempre più isolata, in crisi di identità, inascoltata, e sempre più incline a sviluppare dipendenze. Non solo dipendenze da psicofarmaci, droghe e alcol, ma anche da Internet e social media, che sempre più spesso sfociano in cyberbullismo e, infine, in violenza vera e propria nella realtà. Una situazione complessa che emerge dalla relazione del Parlamento sulle tossicodipendenze e dallo studio Espad, condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr.


Le pluridipendenze da droghe, alcol e psicofarmaci

Come spiegato da Simona Pichini, direttrice del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Iss, in un’intervista a La Stampa, «il problema principale è il malessere che spinge questi ragazzi alla dipendenza un po’ da tutto, perché siamo sempre più di fronte a giovani pluriconsumatori e pluridipendenti di droghe tradizionali e nuove, alcol e psicofarmaci». Secondo i report il 25-30% dei giovani fino ai 20 anni fa uso di cannabis, mentre di cocaina dall’1 al 3% (ossia dai 50 ai 100mila giovanissimi). Un fenomeno particolarmente diffuso nelle grandi città, dove le percentuali raddoppiano. Secondo i dati, inoltre, il 19% dei giovanissimi avrebbe fatto uso – almeno una volta – di psicofarmaci. I giovani hanno spiegato di farne uso per «voler stare meglio con se stessi», per «migliorare il rendimento scolastico» e per compensare il malcontento per il «proprio aspetto fisico».


L’abuso di alcol

Il mercato non è più quello in strada, ma in particolare quello del dark web, dove i giovani acquistano le più svariate sostanze, ma anche gli psicofarmaci, senza che questi siano certificati e prodotti effettivamente nelle aziende farmaceutiche autorizzate. Quanto all’uso di alcol, secondo il rapporto dell’Espad, sono almeno 780mila i giovani tra i 15 e 19 anni che hanno abusato di alcol. Secondo il report il 6,1% dei giovani fa abuso di alcol bevendo 20 volte o più al mese. Si tratta della percentuale più alta mai registrata in Italia. E la dottoressa Sabrina Molinaro, ricercatrice del Cnr, sottolinea un altro dato: nella fascia 15-19 anni a bere di più sono le giovani ragazze con percentuale che si attesta al 78,9%, mentre per i ragazzi si attesta al 76,7%.

La dipendenza da Internet e il cyberbullismo

In crescita anche la dipendenza da Internet, in particolare sui social media. Sono oltre 900mila i giovani in età scolare che trascorrono più di 4 ore connessi alla rete. A rendere ancora più preoccupante il dato è l’effetto collaterale: il 46,9% degli studenti è stato vittima di cyberbullismo. Un dato in rapida crescita e che acuisce ancor di più l’isolamento e il malessere dei giovani. Fino a 4 anni fa, il numero di studenti vittime di cyberbullismo si attestava al 31,3%. «C’è una quota di ragazzi definibili consumatori d’ azzardo, non solo di sostanze illegali – spiega la dottoressa Molinaro – ma anche di social media e gaming, con un 1% che si stata anche chiudendo in casa». Fragilità «frutto di una maggiore accessibilità a quel che può indurre a dipendenza, ma anche di famiglie che avrebbero bisogno di conoscere meglio i loro figli». Ma anche gli adulti, a prescindere dall’avere figli o meno, dovrebbero dare il buon esempio.

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