Le conseguenze dello sciopero del trasporto aereo, in 50 bloccati in Egitto: «La compagnia è sparita e non abbiamo soldi per acquistare biglietti»

I turisti italiani si trovano in albergo a Sharm El Sheik dopo la cancellazione del volo di Wizzair diretto a Napoli sabato 15 luglio: «Non sappiamo quando torneremo»

Voli cancellati, vacanze ritardate, biglietti di rientro invalidati. Le conseguenze del sabato nero degli aeroporti italiani, a distanza di due giorni dallo sciopero, al quale hanno aderito quasi il 100% dei lavoratori e coinvolto piloti e assistenti di volo di Malta Air e Vueling, si fanno ancora sentire. A farne le spese, 54 turisti italiani che – racconta la Dire – sono bloccati a Sharm El Sheik, in Egitto, dopo la cancellazione del volo di Wizzair diretto a Napoli sabato 15 luglio. Le famiglie dei viaggiatori, dopo aver contattato Ambasciata e Consolato, si sono rivolte al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli per raccontare il problema e chiedere di poter rientrare in Italia. «La compagnia aerea è sparita e non abbiamo soldi per acquistare biglietti. Qui anche bambini e persone ammalate», si legge nel post Facebook di Borrelli. «Non abbiamo ancora notizie. Siamo in albergo con pensione completa», ha detto una delle turiste italiane all’agenzia stampa. «Ci è stato detto che il pagamento è a carico della compagnia aerea, ma da quello che sappiamo c’è in corso una trattativa tra la compagnia e l’albergo che ci ha anche avvertito che non hanno avuto ulteriori risposte e quindi non sappiamo come proseguiranno i prossimi giorni. Da Wizzair, però, non abbiamo ricevuto alcuna notizia su quando potremo tornare in Italia», ha concluso.


Al momento non è chiaro quando i viaggiatori potranno far ritorno in Campania: la compagnia aerea low cost ungherese ha infatti inviato agli utenti registrato un link per richiedere il rimborso, ma il sito è tuttora inaccessibile e la compagnia aerea «non risponde alle mail». Il prossimo volo per Napoli è in programma per sabato prossimo «ma noi – spiega ancora alla Dire la viaggiatrice – non abbiamo ricevuto delle nuove carte di imbarco per quel volo e quindi non sappiamo se ci sarà posto». I disagi si sarebbero prolungati a causa sia dell’overbooking (sovraprenotazione), ma anche per il caro-prezzi: chi ha infatti acquistato il biglietto a un prezzo conveniente, magari con largo anticipo programmando le proprie vacanze, si ritrova costretto a sborsare il doppio della cifra per poter imbarcarsi su un volo alternativo. «Sono le nostre vacanze – racconta al Messaggero una viaggiatrice, bloccata all’aeroporto Fiumicino di Roma – ci sembra un’ingiustizia. Abbiamo lavorato un intero anno e ora che è il momento di trascorrere una settimana di relax al mare senza spendere un patrimonio e invece abbiamo già quasi sforato il budget per acquistare quattro nuovi biglietti per non sprecare una giornata del nostro soggiorno».


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