Il Tar del Lazio boccia il ricorso della Cgil sullo sciopero “ridotto” dei treni. Salvini: «Gli insulti non mi fanno cambiare idea»

Il sindacato ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato. Il commento del ministro: «Non abbiamo cancellato il diritto allo sciopero»

Il Tar della Lazio ha respinto la richiesta della Cgil di una sospensione cautelare urgente dell’ordinanza con cui il ministro Matteo Salvini ha ridotto a 12 ore lo sciopero nazionale del trasporto ferroviario del 13 luglio scorso. Secondo il Tribunale amministrativo regionale, «non sussistono i presupposti» per disporre la misura richiesta dal sindacato di Maurizio Landini, che sarebbe arrivata comunque solo a sciopero terminato. Non solo: nel formulare la propria decisione, il Tar ha giudicato superiore l’interesse degli utenti «che hanno fatto affidamento sulla continuità del servizio assicurato dal gravato provvedimento e dei conseguenti disagi che verrebbero a sopportare, aggravati dall’estrema difficoltà da parte delle aziende di apprestare tempestivamente le idonee misure organizzative nella fascia protetta». Il segretario della Filt-Cgil, Stefano Malorgio, ha annunciato un ricorso al consiglio di Stato, la cui udienza è stata fissata per il 4 settembre. Nel frattempo, è Salvini il primo a commentare la decisione del Tar: «Ricorsi e insulti non mi fermano o spaventano, adesso conto che aziende e sindacati trovino un accordo che manca da troppo tempo», commenta in una nota il ministro dei Trasporti. Secondo il leader della Lega, «sono gli italiani, i lavoratori e le lavoratrici, che hanno bocciato una pretesa assurda della Cgil e dei sindacati di bloccare per 24 ore tutta l’Italia». Salvini ha poi aggiunto: «Non abbiamo cancellato il diritto allo sciopero, lo abbiamo semplicemente ridotto a 12 ore per permettere alla gente di tornare a casa dopo il lavoro».


Credits foto: ANSA/Massimo Percossi | Una passeggera guarda il tabellone degli arrivi e delle partenze con i treni cancellati alla stazione Termini di Roma (13 luglio 2023)


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