È scontro tra Salvini e i sindacati per lo sciopero dimezzato: «Treni già cancellati, ci saranno disagi» – Il video

I sindacati minacciano di fare ricorso contro la precettazione decisa dal Mit

Cresce la tensione tra i sindacati dei trasporti e il ministro Matteo Salvini, dopo la decisione del Mit di precettare i lavoratori del settore per l’agitazione prevista domani 13 luglio dimezzando di fatto la durata dello stop dei treni. Da un lato Salvini difende la sua decisione e in un video sui social spiega che per quanto «il diritto allo sciopero è sacrosanto, era impensabile lasciare a piedi un milione di pendolari in una giornata che prevederà temperature intorno ai 35 gradi in tutto il Paese». Salvini si dice ancora disponibile a un confronto, ma già i tavoli convocati d’urgenza nel pomeriggio con i sindacati hanno solo confermato la distanza siderale tra le parti. «La presentazione è un’iniziativa vergognosa, sbagliata e illegittima – tuona il segretario generale della Fiat Cgil, Stefano Malorgio, che ricorda come la proclamazione dello sciopero non sia stata fatta all’ultimo momento, ma sono «a conoscenza del Ministero dei Trasporti dall’8 e dal 22 giugno. In questi 34 giorni nulla è stato fatto per evitarli mentre vi era tutto il tempo e la disponibilità per farlo».


Per quanto dimezzato, lo stop dei treni di domani che terminerà alle 15 rischia comunque di produrre non pochi problemi per chi avrà bisogno di mettersi in viaggio: «L’impressione generale è di un Ministero che prova a recuperare tempo perso quando ormai è troppo tardi. Treni ed aerei sono già stati cancellati in previsione dello sciopero e quindi in ogni caso non saranno evitati i disagi ai viaggiatori che vanno imputati a chi ha portato le trattative ad un punto morto. Le astensioni dal lavoro – continua Malorgio – sono state dichiarate secondo le leggi vigenti, valuteremo in sede legale come rispondere all’iniziativa di comprimere il diritto costituzionale di sciopero».


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